giovedì 28 dicembre 2017

Dupree, bordata ad Harrison: "mai stato un leader"

In attesa di poter tornare a parlare solo di football giocato ecco un nuovo capitolo della saga “Harrison ai Patriots”. Ieri infattinon ha parlato solo il diretto interessato ma anche un suo ex compagno di reparto, Bud Dupree, e non c’è andato piano.
«Si è tagliato da solo- ha detto il lb confermando quanto detto anche da Maurkice Pouncey- è questo che è successo. Alla fine ha fatto un sacco di cose che non sono da Steeler. Non è colpa di nessuno nella squadra se è stato tagliato. Si è fatto tagliare, veniva qui e non faceva nulla per migliorarci».
Dupree se la prende poi con quei tifosi che non accettano la partenza di un loro idolo. «Guardo i miei profili Instagram e Twitter e la gente mi insulta come se io avessi fatto qualcosa. Gente che se la prende con coach Tomlin per averlo fatto partire, dicendo che ora dirà tutto il playbook, bè non l’ho visto ai nostri meetings quindi non so se sappia gli schemi».
Se possibile Dupree ci va ancora più duro dicendo di non accettare che l’ex compagno passi per vittima. «Pare sia andato ai Patriots per sputare in faccia a coach Tomlin e Mr Rooney. Di base ha sputato in faccia ai suoi compagni, perché per tutta la stagione si è stato mostrato come qualcuno diverso da quello che doveva essere, ovvero un leader».
Per l’ex compagno infatti Harrison era stato firmato per essere un mentore per lui e Tj Watt, ma la cosa non ha funzionato.
«Ha fatto capire dall’inizio di non volerlo essere. Noi provavamo a guardare a Deebo come un mentore. Gli abbiam dato la chance d’essere quello che veniva descritto prima del nostro arrivo qui. Appena arrivi vedi James Harrison e provi a imitarlo perché è un grande giocatore. Ma quando qualcuno non vuole condividere la propria esperienza con te o condividere conoscenze perché ha la sensazione che tu possa prendere il loro splendore o prendere le sue luci della ribalta, è così che ci si sente. Ci siamo trattenuti perché non volevamo metterlo in cattiva luce, lo stimiamo ancora come persona, come persona adoriamo ancora Deebo. E sentiamo che avrebbe potuto essere il leader che volevano che fosse, e sento che avrebbe potuto essere la persona che volevamo che fosse».
Dupree parla anche dei video degli allenamenti postati sui social da Harrison. «Non è che non ci volevamo allenare quanto lui, son gli stessi allenatori che non ce lo permettevano. Lui faceva questi video prima degli allenamenti sfidandoci, spostando l’attenzione su di noi. Noi abbiamo fatto scorrere tutto».
L’accusa più pesante arriva alla fine. «Potrebbe essere a quel punto in cui è così arrabbiato che probabilmente ha detto: va bene, non conosco davvero il playbook di quest'anno, ma sono pronto a portarlo per intero a Bill e lasciargli fare quello che vuole».

Prime parole da Patriots di James Harrison

E alla fine parlò James Harrison. L’uomo sulla bocca di tutti dopo il suo passaggio, post taglio, ai Patriots.
Lo fa con Gerry Dulac, firma della Post Gazzette di Pittsburgh, ed ammette d’aver chiesto per tre volte d’essere tagliato. La prima ad inizio stagione, l’ultima dieci giorni fa proprio dopo la sconfitta con New England.
Nessun rancore con la sua ex franchigia che ha fatto una «decisione per business» la stessa fatta da lui nel firmare con i Patriots. Ammette a riguardo d’aver avuto una piccola esitazione.
«Mi era stato detto che avrei avuto un quarto degli snaps, ma così non è stato- ha dichiarato Harrison al cronista- già dopo la prima settimana avevo detto che era chiara l’intenzione di far giocaree i più giovani e chiesto il rilascio. Ognuno sarebbe andato per la sua strada ma loro dicevano di avere un ruolo per me».
Ruolo che il linebacker ha trovato solo in week 6 contro Kansas City, lì accumula 15 snaps dei 40 totali giocati. «Dopo quella gara non ho più giocato ed ho smesso di chiedere il taglio».
La bocca che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta coi Patriots, gara in cui a detta del giocatore gli era stato preannunciato un grande utilizzo. «Non ho avuto un solo snaps, se non gioco nella gara più importante dell’anno tutte le parole precedenti erano senza valore».
Il giorno seguente il giocatore s’è recato dal coach Tomlin chiedendo per l’ultima volta il taglio. «Sarei pazzo a tagliarti visto la possibilità d’infortuni nel reparto» la risposta che riporta Harrison. Quest’ultimo come noto viene tagliato pochi giorni dopo, alla vigilia della gara con Houston.
«Mi è stato detto dal coach di tenermi in forma qualora fossero tornati tra un mese- conclude il giocatore- ma io non posso aspettare i se e non giocare. Non sono arrabbiato è solo business ed alla fine anche io devo fare decisioni a riguardo. Mi ha chiamato Boston e ci sono andato, non ho avuto notizie da Pittsburgh.
Il linebacker ha dichiarato d’aver chiamato il suo ex compagno e coach di reparto Joey Porter prima di firmare e di non aver ricevuto domande da parte di Bill Belichick  riguardo la sue ex squadra.

mercoledì 27 dicembre 2017

Conferenza pre Browns di Tomlin

Ecco il riassunto della conferenza settimanale dell'head coach di Pittsburgh. 

TURNO DI RIPOSO COI BROWNS?
La gara interna contro Cleveland non avrà senso a livello di risultato se, come previsto, New England si sbarazzerà dei Jets. Tomlin però ha parlato in questi termini del prossimo impegno. «Si può parlare a lungo del come gestire questa settimana ma la realtà è che c’è una partita di football. Il nostro obbiettivo è quello di giocare e vincere la gara. Siamo in fase di valutazione riguardo chi scegliere, utilizzare ed attivare. Ma non abbiate dubbi queste son le nostre aspettative. Quelli che metteremo in campo avranno il compito di vincere l’incontro. Abbiamo come obbiettivo il dominare l’Afc Nort e abbiamo un incontro divisionale casalingo». Nessuna indicazione riguardo eventuali starter da far riposare, l’unico che sarà certamente out è Antonio Brown.

BLITZBURGH IS BACK
Nella gara contro Houston la difesa ha raggiunto i 50 sacks stagionali. A Tomlin è stato chiesto cos’ha portato la difesa ad avere questa capacità di mettere sotto pressione il qb avversario. «Penso che il nostro impegno sia visibile. Qualche volta dall’interno della linea, delle volte dall’esterno. O con i linebacker e la secondaria come fatto da Hilton». L’head coach di Pittsburgh vuole poi sottolineare il valore di colui che attualmente è il miglior rusher della squadra, Cameron Heyward. «Non si può dire abbastanza per spiegare il suo contributo non in una singola gara, ma nell’intero anno. Spesso viene confusa a causa dei nostri schemi, lui è un end da 3-4 ma a livello di pressione interna vale un Aaron Donald o Geno Atkins. Sta avendo una stagione fantastica ed è comparabile a quella di quest’ultimi».

RUN DEFENSE SOTTO ESAME?
La nota negativa della gara con Houston è stata sicuramente la difesa contro le corse. Troppe le 176 yards concesse ad un attacco in netta difficoltà.
«Alcune sono dovute alla nostra volontà di limitare Hopkin. Non era una scommessa. Ero contento se in una gara con largo vantaggio loro sceglievano di correre. Non potevamo permettergli (ad Hopkins) di fare quello che gli abbiamo visto fare in passato». La scommessa ha pagato eccome, il miglior ricevitore della gara ha battuto un solo colpo a gara terminata e le corse avversarie non hanno scalfito la difesa.

SU RIDLEY
L’infortunio di James Conner ha costretto Pittsburgh a cercare un runningback per dare profondità al proprio pacchetto. Tomlin ha spiegato ieri perché la sua scelta sia caduta su Stevan Ridley, in grado di superare il teorico back up Fitzgerald Toussaint nel blow out di Houston e di collezionare 9 portate per 28 yards. «È stato bello averlo con noi e vedere il suo comportamento in partita. Continueremo a lavorare per trovare nuovi dettagli e ritagliargli un ruolo, riportandolo alla forma fisica necessaria. Questo è quello che ci aspetta ma non siamo dispiaciuti di quanto ha già fatto una volta chiamato in causa».
Tomlin aveva già parlato del fatto che era rimasto colpito dal runningback al suo Pro Day, di averlo seguito negli anni e di aver sempre voluto la possibilità di lavorarci insieme.

Il record di The Bozz

Il field goal con il quale Chris Boswell ha aperto la sfida natalizia contro i Texans lo ha portato ad eguagliare il precedente record di Gary Anderson.

Il successivo tentativo lo ha fatto entrare nella storia, mai nessun kicker di Pittsburgh aveva superato quota 33, record che resisteva dal 1985. Boswell attualmente ha un ruolino stagionale da 35/38. Il suo 92,1% lo fa risultare sesto tre kicker con almeno dieci tentativi. Il dato scende all’89,5% a livello di carriera. Il record attuale nella storia Nfl è detenuto dal rivale divisionale Justin Tucker con 90.09%.

martedì 26 dicembre 2017

Steelers Houston non è un problema

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Netta e mai in discussione. E’ questa la miglior descrizione della vittoria di Pittsburgh in quel di Houston. Una “non gara” quella contro i Texans che si chiude 34-6. Pittsburgh ha assicurato il bye nei play off ed ora il coaching staff valuterà se far riposare dei titolari, e nel caso quali, contro i Browns nell’ultima partita di regular season.
La gara di ieri è stata veramente difficile da commentare, in vantaggio 20-0 al riposo Pittsburgh doveva solo valutare quando far entrare le riserve. La sola segnatura dei padroni di casa in avvio di ultimo quarto ha vanificato le speranze di effettuare un shoutout che manca da sei anni in casa Steelers.
Come previsto la faraginosa linea avversaria è stata un fattore di vantaggio per Keith Butler, la sua difesa ha messo a segno sette sacks, cui vanno aggiunti due turnovers.
In attacco da notare la risposta del pacchetto ricevitori alla prima gara senza Antonio Brown. Juju Smith Schuster si conferma un rookie dal brillante futuro, Martavis Bryant è ufficialmente un fattore e perfino Justin Hunter trova il tempo di segnare il primo td stagionale. La difesa conferma le incertezze sulle corse, Alfred Blue chiude con 108 yards su 16 portate ed è il secondo runningback in tre gare a superare quota 100. Nelle secondarie la notizia della serata è il ritorno di Joe Haden, poco giudicabile però un reparto che non può essere impensierito da un qb come Yates. 


lunedì 25 dicembre 2017

Tagliato James Harrison

Ieri Pittsburgh doveva liberare un posto a roster per il rientrante Marcus Gilbert, il prescelto è stato James Harrison.
Colui che è il recordman di franchigia per sack si era regolarmente allenato sabato. 39 anni da compiere il linebacker aveva avuto pochissimo spazio questa stagione, limitato anche da qualche infortunio di troppo.
Quest’anno aveva giocato solo 14 snaps, una miseria per un giocatore con la sua storia. L’ultima gara con la maglia di Pittsburgh rimarrà quella vissuta da spettatore “in divisa” contro New England. La sua ultima apparizione in campo sarà l’unico snap, il finale, giocato contro Baltimora. Il giocatore ha ringraziato tutti i tifosi e la franchigia sul proprio profilo instagram, il suo giocatore ha dichiarato che deciderà nei prossimi giorni riguardo al suo futuro.
Harrison non aveva fatto mistero di non gradire il suo ruolo marginale. L’ultimo highlight della sua carriera con gli Steelers rimarrà il sack, l’unico stagionale, messo a segno contro i chiefs.
Il linebacker era approdato a Pittsburgh da undrafted free agent nel 2002, con Pittsburgh ha giocato 177 gare, 107 da starter.

giovedì 21 dicembre 2017

Stagione finita di Conner, firmato Ridley

Martedì è stata una giornata movimentata per il roster degli Steeles. Pittsburgh ha infatti inserito in lista infortunati un runningback e firmato il suo sostituto. Come noto il primo è il rookie James Conner (foto), già operato per l’infortunio al ginocchio subito domenica contro i Pats. Quest’ultimo costatogli la parte finale della sua stagione da matricola.
Per sostituire il giocatore la franchigia ha messo sotto contratto Stevan Ridley, un terzo giro dei Pats al draft 2011. Proprio a Boston il giocatore ha passato le sue prime quattro stagioni nella lega, prima di iniziare un lungo via vai che lo ha portato nell'ordine a New York, sponda JetsAtlantaDenver e Minnesota. I Vikings lo hanno tagliato lo scorso ottobre, il giocatore deve ancora mettere a segno la prima corsa stagionale.

Oltre alle statistiche in carriera sulle portate (688 in totale con una media di 4,2) interessante l’opzione che offre per i ritorni di calcio, tallone d’Achille dello special team di Pittsburgh. 

mercoledì 20 dicembre 2017

Conferenza pre Texans di Tomlin

Ecco il riassunto della conferenza settimanale dell'head coach di Pittsburgh. 

IL MANCATO TD DI JAMES
Non poteva non essere questo un tema della conferenza di coach Tomlin. L’iniziale chiamata di td, rivista dagli arbitri in un incompleto, costata la vittoria a Pittsburgh. «Penso sia chiaro che la cosa vada rivista. Non è solo quella giocata. Una settimana si ed una no abbiamo le solite discussioni. Come membro della commissione Nfl riconosco che il nostro lavoro in off season non è stato esauriente»

TESTA A HOUSTON
Il tema con cui l’allenatore di Pittsburgh ha aperto la sua conferenza è stata la prossima gara, una scelta strategica e simbolica. «Per noi non si tratta di quello che è successo, si tratta di come possiamo andare avanti. Quello che abbiamo imparato, come miglioreremo per la prossima sfida che arriverà tra poco».
Non resta che attendere e vedere come reagirà la squadra al risultato con i Patriots, lo sapremo il girono di Natale. «Andremo avanti con il nostro solito programma- prima di far notare come la cosa sia insolita- non abbiamo perso molte partite ultimamente. Non ci siamo trovati a dover reagire da una sconfitta da settimane. Il modo in cui risponderemo ci definirà».

ALLARME GRONKOWSKI
Quella di domenica è stata l’ennesima gara in cui gli Steelers non hanno trovato un antidoto al tight end dei Pats. «Avevamo riposto molta attenzione su di lui, l’abbiamo anche raddoppiato a volte. È stato molot bravo come lo è stato il suo qb. Queste cose vanno riconosciute. Abbiamo cercato di limitarli, lui in particolare. Alcune volte abbiamo fatto scelte sbagliate negli schemi, altre a livello d’esecuzione. Loro hanno fatto le giuste giocate e dobbiamo complimentarci con loro».

L’INFORTUNIO DI BROWN
Risposta classica sull’infortunato eccellente di domenica, Antonio Brown. «So solo che sarà fuori questa settimana» la classica risposta del coach.

GRAZIE HUBBARD
La gara con New England era anche l’ultima da scontare per Marcus Gilbert, erano infatti quattro le partite di stop per uso di sostanze proibite. Tomlin ha voluto però elogiare il suo sostituto. «Sarei negligente- le sue parole- se non menzionassi il gran lavoro che Chris Hubbard ci ha dato in questo periodo. Soddisfatti della gran flessibilità che ci ha messo a disposizione». L’uomo di linea, free agent a fine stagione, ha ben sfruttato le occasioni fin qui avute.

Elogi anche per Jerald Hawkins. «Un giovane come Hawk è stato in grado di emergere e rendersi disponibile per del lavoro come extra tight end», Hawkins ha trovato spazio a roster in tutte e quattro le gare di sospensione di Gilbert, con il suo ritorno dovrebbe tornare nella lista inattivi domenicale.

Questa volta il finale è amaro. Vincono i Patriots

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Se veramente Steelers e Patriots si incontreranno due volte quest’anno, come predetto da coach Mike Tomlin, sono quest’ultimi ad aver vinto la prima battaglia.
Lo hanno fatto in maniera controversa per alcuni, ma ciò che conta è che probabilmente ora a fronte della vittoria all’Heinz Field la “guerra” si concluderà in quel di Boston.
L’importante dopo questo 27-24 subito è il voltare subito pagina e giocare per arrivare a quel rematch. Sembrano in questa direzione le parole di Ben Roethlisberger «non mi piacciono le vittorie morali. Abbiamo perso la partita, non ci fa piacere, la stagione però non è finita».
Pittsburgh infatti ha ora da vincere la partita di Houston l’ultima gara di regular season per assicurarsi il bye nei play off. Lo dovrà fare senza Antonio Brown, infatti dopo il grave infortunio di Ryan Shazier, all’Heinz Field domenica, ha rischiato grossissimo anche Antonio Brown. Il ricevitore ha rimediato un serio infortunio alla parte bassa della gamba sinistra e salterà il resto della regular season. Della gara coi Patriots rimarrà il pazzesco finale con Juju Smith che trascina i suoi, sotto di tre, in redzone avversaria con una ricezione sul corto trasformata in 69 yards di campo. L’azione successiva rimarrà negli occhi di molti come il td della vittoria di James trasformato in un incompleto dagli arbitri. Pittsburgh avrebbe altre due chance di andare a segno la prima si tramuta in una ricezione da 3 yards di Heyward Bey, cui sussegue una gran confusione con Roethlisberger che vuole andare per lo spike e i coach invece che gli chiedono di giocare quella che diverrà l’azione dell’intercetto che chiude la gara. Pittsburgh esce dalla gara con la sensazione d’aver buttato un’occasione per battere finalmente i Patriots, il risultato era alla portata e la confusione finale può essere costata moltissimo. Resta il fatto che se il rematch avesse luogo la domanda cui non si ha ancora una risposta è sempre la solita, Rob Gronkowski. Rimane improbabile vincere concedendo 168 yards al playmaker dei Pats, specie in trasferta.


martedì 12 dicembre 2017

Solita vittoria sul filo di lana, altro titolo divisionale in bacheca

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Una rimonta fantastica regala a Pittsburgh vittoria sui Ravens, anche se il 39-38 finale la dice lunga su come la difesa debba risintonizzarsi dopo aver perso Shazier, e titolo Afc North.
Il tutto finisce con il solito sospetto. Il field goal di Chris Boswell anche se questa volta a 42 secondi dal termine. Quarta vittoria sancita all’ultimo minuto di fila.
Vinta la gara la squadra ha pensato solo a celebrare il compagno costretto all’ospedale dopo l’intervento chirurgico di mercoledì, raggiunto in videoconferenza dai compagni nello spogliatoio.
Tornando alla gara non si può che partire dalla prova dell’attacco. Big Ben chiude con un 44/66 (record di franchigia) 506 yards 2 td, Brown riceve 213 yards e Bell sigla 3 td.
«Ben fa quello che deve fare, non viene mai scosso» racconta nel post gara il runningback di Pittsburgh.
L’attacco rimonta il deficit di 11 punti nell’ultimo quarto e permette di raggiungere l’ottava vittoria consecutiva, record di 11-2 in stagione conteso dalla prossima avversaria i New England Patriots.
«Faremo qualsiasi cosa per vincere una partita, servano trenta o tre punti» commenta Roethlisberger.
Al momento va ricostruito il gioco di corsa, i numeri di Bell sono infatti esaltanti grazie alle ricezioni, e più in generale una linea che ha concesso tre sacks ai Ravens.
In difesa si trona a concedere almeno 100 yards ad un runningback avversario da week 5, Leonard Fournette di Jacksonville. Le 120 yards di Collins sono la prova di quanto peserà l’assenza di Shazier. La secondaria dopo aver mostrato i soliti problemi anche contro Flacco si appresta ad affrontare l’esame più difficile. Tom Brady e compagni.


mercoledì 6 dicembre 2017

I Bengals hanno cercato d'infortunare Boswell?


Il filed goal decisivo di Chris Boswell a Cincinnati è successivo ad un off side fischiato sul primo tentativo di realizzazione da parte di “The Boz”. In quel frangente però il giocatore dei Bengals non ha frenato la sua corsa arrivando a contatto con la gamba kicker avversario. Quel contatto secondo Boswell è intenzionale e lo ha raccontato oggi ai reporter.
Secondo il diretto interessato infatti il cornerback avversario Josh Shaw non poteva non sapere d’essere in off side «non è affatto accidentale, se notate negli ultimi due anni di Nfl mote squadre l’hanno fatto. É successo ai Bills con Seattle, lo hanno fatto contro di noi i Ravens ed ora Cincinnati. Non puoi fare un off side del genere senza cercare un contatto con l’avversario».
Lasciamo che ognuno si faccia un'idea dell'entità del contatto e delle sue intenzioni, di certo ormai nelle gare tra Steelers e Bengals ogni contatto è sotto esame. 


Torna Sean Spence

Le note condizioni di Ryan Shazier e l’infortunio alla spalla di Tyler Matakevich hanno costretto Pittsburgh a tutelarsi nel reparto linebacker. Gli Steelers hanno così deciso di firmare un volto già noto, sean Spence, un linebacker draftato al terzo round del 2012 proprio dalla squadra gestita da Kevin Colbert.

Spence che dopo quella di Pittsburgh ha vestito anche le maglie di Titans e Colts sarà con ogni probabilità il back up di Vince Williams e L.J. Fort nella sfida con i Ravens.

Juju salta i Ravens per squalifica

Juju Smith Schuster salta ufficialmente la gara contro i Ravens. Al rookie infatti è stato negato infatti l’appello alla squalifica combinata per il blocco illegale su Vontaze Burfict nel Monday night di Cincinnati.
Il ricevitore nella stessa azione aveva ricevuto due flag, la prima per l’unnecessary roughness e la seconda per taunting, essendo rimasto in modo provocatorio a guardare l’avversario al suolo.   
La sospensione del giovane ricevitore significherà campo per Justin Hunter e non costringerà Pittsburgh a tagliare nessun giocatore per far spazio a roster al neo arrivato Sean Spence.

Conferenza pre Ravens di Tomlin

Le tematiche dopo la vittoria di Cincinnati purtroppo esulano dal risultato del campo. Sono due infatti i topi della conferenza di Mike Tomlin, eccone un breve riassunto

RYAN SHAZIER
La conferenza non poteva che partire dall’infortunio che ha colpito Ryan Shazier. Ha raccontato di averlo visitato dopo la gara in ospedale. «Ryan è un vero leader. Mi ha chiesto dei compagni di Vince (Williams ndr) in particolare. Abbiamo parlato di come si è svolta la partita e cose così. È stata una conversazione normale, non solo è un ragazzo duro, ha anche un grande spirito, e questo è un bene per lui e per la sua famiglia».
Nessun aggiornamento sule condizioni del linebacker è ancora disponibile.
Il giocatore non ha menzionato il suo futuro ma ha chiesto solo chiesto dei propri compagni. «Ci ha chiesto di superare questo momento e ha ricordato che lui è con noi. È quello che faremo».
Al coach di Pittsburgh è stato chiesto anche della reazione che ha avuto Williams al momento dell’infortunio del compagno di reparto. «Non sono affatto stupito, so quanto sono vicini entrambi, sono fratelli nella professione ma anche oltre. Quando metti quello che mettono loro la relazione va oltre la professione».

JUJU SMITH SCHUSTER

Altro tema era ovviamente la doppia flag chiamata a Juju Smith Schuster, per il blocco irregolare su Vontaze Burfict e per il successivo taunting. «Non dico altro di quanto riportato ieri dopo la gara, il suo comportamento dopo il colpo è più fastidioso del colpo stesso. Spesso questi momenti sono motivo di crescita. Quando ci ripensi hai l’opportunità di capire come essere più prudente. È molto più sportivo di quanto dimostrato, dopo il blocco doveva dimostrarlo». La reputazione che il giocatore si creerà è importante per il suo coach. «Deve lavorare duro per far capire che persona, non può accadere su una sola giocata come quella di lunedì».

martedì 5 dicembre 2017

Vittoria a Cincinnati ma paura per Shazier

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Un altro field goal all’ultimo secondo di Chris Boswell permette a Pittsburgh di ribaltare lo svantaggio di 17 punti e sbancare il Paul Brown di Cincinnati. Quello che non può fare il nostro kicker purtroppo è far tornare in campo Ryan Shazier, costretto a lasciare il campo in avvio di match a causa di quello che pare un serissimo problema alla schiena.
In attesa di maggiori informazioni sullo stato di salute del nostro linebacker, le cui condizioni appaiono però meno gravi del previsto, annotiamo la terza vittoria sul filo di lana delle ultime quattro gare giocate.
Tra il 17-0 degli sgoccioli di primo tempo al 20-20, siglato con un fantastico drive da 80 yards chiuso con la solita connection “Ben to Antonio” a 3:51 dal termine, c’è la reazione d’una squadra che sa reagire alle avversità e che ormai sa cosa aspettarsi quando incrocia i Bengals.
«Gara pazza come capita sempre quando li incontriamo» commenta nello spogliatoio David DeCastro.
La certezza contro ogni avversario resta Antonio Brown che nonostante fosse in forse fino al calcio d’inizio chiude con 8 ricezioni 101 yards ed il td del pareggio.
Vittoria resa possibile anche dall’importantissimo sack di Bud Dupree sul drive successivo, Andy Dalton infatti non può chiudere un 3&2 ed i Bengals sono costretti al punt regalando la palla della vittoria al piede di Boswell.
Nota di merito anche per Le’Veon Bell che di fatto suona la sveglia per l’attacco di Pittsburgh due volte. Prima è infatti un suo screen a permettere di calciare il primo field goal agli sgoccioli del primo tempo, quando ormai pareva scontato chiudere il parziale senza punti sul tabellone. Poi siglail il td del 17-10 grazie all’ingenuità dei difensori avversari che danno perscontato la sua uscita dal campo dopo una ricezione da 10 yards a centrocampo,il runningback deve solo rallentare per camminare comodamente nella endzoneavversaria.
Gli Steelers riagguantano quindi i Patriots sul 10-2 e portano a 17-3 il loro personale record nell’attuale stadio di Cincinnati.
Come ormai da tradizione la gara tra Bengals e Steelers non può prescindere dai colpi duri e sporchi. A farne le spese però questa volta è proprio lui, Vontaze Burfict. Il linebacker di cincinnati è costretto infatti a lasciare l’incontro dopo un durissimo colpo del rookie Juju Smith Schuster che, non contento della flag rimediata, ne aggiunge un’altra per taunting.

Se l’attacco s’è preso un tempo prima di trovare il ritmo più negativa nel complesso la gara della difesa. Pittsburgh concede infatti per la prima volta nelle ultime otto gare più di 80 yards ai runningbacks avversari, il gioco di corsa avversario arriverà infatti a 130 yards totali. Due sacks nel quarto finale ad opera di Vince Williams e Bud Dupree mettono una pezza ad un reparto linebacker che ha evidentemente subito il colpo di perdere così Ryan Shazier. Nella secondaria da evidenziare il panchinamento di Coty Sensabaugh, colpevole su due td avversari, in favore del rookie Cam Sutton.  


martedì 28 novembre 2017

Conferenza pre Bengals di Tomlin

Consueto riassunto della conferenza settimanale di Mike Tomlin.

LA GARA CON I PACKERS
Perdere la gara dei turnovers ma strappare lo stesso il risultato è definito dal coach di Pittsburgh «esaltante ma spaventoso al contempo». Aggiungendo poi d’essere soddisfatto di come la squadra abbia reagito alle difficoltà. «Abbiamo perso dei palloni ma abbiamo fatto gli stop difensivi necessari». Aggiungendo che vengono comunque concessi troppi big plays al gioco di passaggi avversario, dovuti alla condizione mentale dei giocatori, cattive letture e comunicazioni dei giocatori.

BOLLETTINO INFERMERIA
Come di consueto Tomlin ha definito con chance di giocare i due giocatori che hanno saltato l’ultima gara, riferimento quindi a Vance McDonald e JuJu Smith-Schuster, definendo semplicemente out e senza ulteriori aggiornamenti invece Joe Haden.

LA GARA COI BENGALS
«Afc North Football» le parole con cui definisce il prossimo incontro l’allenatore di Pittsburgh, definendo un onore ed un piacere giocare in prime time. Aggiungendo poi come i Bengals saranno molto diversi da quelli incontrati in precedenza, avranno un’identità più specifica, hanno infatti eliminato molte rotazioni presenti nel primo incontro. «Hanno molto talento che non si chiama Green nel reparto ricevitori». Tomlin s’è detto contento d’aver un giorno in più per preparare la gara.

ANTONIO BROWN
Sulla ricezione che ha permesso di chiudere la pratica Green Bay ha commentato «la sua bravura sulla linea laterale ha alzato l’asticella per tutti i ricevitori a roster».

MARTAVIS BRYANT

Tomlin s’è detto aperto ad offrire qualche ritorno a Martavis Bryant, spiegano poi come questo scenario è stato creato dall'infortunio del rookie Juju Smith-Schuster. «Valuteremo le nostre opzioni in base a chi sarà disponibile in settimana». 

lunedì 27 novembre 2017

Green Bay battuti solo all'ultimo secondo

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Un field goal da 53 yards di Chris Boswell a tempo scaduto regala a Pittsburgh il 31-28 finale. In casa Steelers si annota la sesta vittoria consecutiva e l’essere tornati in pari con i Patriots sil 9-2 stagionale, ma non possono nascondersi i dubbi per l’ennesima prova difficoltosa contro un avversario decisamente inferiore. Un po’ quanto visto a Cleveland all’esordio stagionale e ad Indianapolis nell’ultima trasferta giocata. La sensazione dei tifosi di Pittsburgh è racchiusa ottimamente dal commento post match di Le’Veon Bell «è stressante non lo nego. Sono però felice del risultato, è sempre bello vincere così».
Il tabellino riporta Boswell come colui che l’ha decisa, una grandissima mano però l’ha data il solito sospetto, Antonio Brown. Il drive decisivo infatti nasce con soli trenta secondi sul cronometro dalle 30 di Pittsburgh. Una ricezione incredibile da 23 yards e successivamente una da 14 mettono in condizione il kicker di trovarsi al limite del proprio raggio da field goal.
Sulla prima Bell commenta così. «Una volta visto il primo piede a terra sapevo che la ricezione sarebbe stata buona, si allena ogni giorno su quello. É il miglior al mondo a farlo. Non avevo dubbi, era una ricezione valida».
Brown chiude così una gara da 10 ricezioni, 186 yards e 2td. Roethlisberger chiude per la seconda settimana consecutiva con 4 td, ci sono anche 2 intercetti ma senza qualche drop di troppo dei ricevitori avrebbe anche qualcosa meglio del 33/45 per 351 yards finale.
Pittsburgh quindi vince nonostante tre turnovers, va aggiunto anche un fumble di Bell, contro gli zero degli avversari. È questo il motivo per cui la gara è stata così tirata, almeno lo è per David DeCastro. «Siamo in Nfl- commenta negli spogliatoi- se regali palla re volte dai a tutti una possibilità».
In difesa sono state evidenti le difficoltà, il back up di Aaron Rodgers, Brett Hundley, ha chiuso con più td all’Heinz Field di quanti messi a segno nelle prime quattro gare giocate da starter.
In un’intervista trasmessa nel pregara coach Mike Tomlin diceva a Nbc che si aspetta di incontrare due volte in stagione i Patriots, e di vincere entrambe le gare. Fiducia condivisa da Bell anche dopo la “brutta” vittoria con i Packers. «Certo. Non c’è il minimo dubbio nella mia testa sul fatto che possiamo vincere tutto. Non c’è squadra che possa batterci nella lega se non noi stessi. Sono molto fiducioso e sono sicuro lo siano tutti nello spogliatoio. Dobbiamo continuare a migliorarci, gli unici in grado di farci paura siamo noi».


domenica 26 novembre 2017

Torna Fitzgerald Toussaint

Ieri mattina è arrivata una mossa che nono sposterà certo l’esito della gara di oggi ma che di certo non era attesa. È infatti arrivato il taglio del runningback Terrel Watson, rimpiazzato dal pari ruolo Fitzgerald Toussaint (foto). Quest’ultimo è una faccia nota in quel di Pittsburgh, avendo passato l’intera stagione 2016 nel roster degli Steelers.
La mossa potrebbe essere collegata alle condizioni di JuJu Smith-Schuster, il nuovo arrivo era infatti stato il kickoff returner 2016 e potrebbe sostituire in quel ruolo il rookie se non scendesse in campo oggi.
La scorsa stagione Fitzgerald Toussaint ha ritornato 33 kickoffs per 278 yards, con un massimo di 33 yards. Per lui potrebbe esserci spazio anche alle spalle di Le’Veon Bell James Conner, specie se dimostrasse di poter aver un impatto migliore rispetto a quest’ultimo in pass protection. 

mercoledì 22 novembre 2017

Conferenza pre Packers

Ecco il consueto riassunto della conferenza settimanale di coach Mike Tomlin.

LA SOSPENSIONE DI GILBERT
Tutto da programma su quello che è stato un non commento alla vicenda che ha visto squlificato l’uomo di linea per uso di sostanze proibite. Tomlin ha riproposto la filosofia del “next man up”. «Non ho nessuna reazione ci sarà solo un aggiustamento. Delle volte ti trovi ad affrontare delle avversità, il modo in cui reagisci definisce quello che sei».

FIDUCIA IN HUBBARD
E quindi ancora una volta spazio a Chris Hubbard. «Fortunatamente per noi non è una novità avere Hubbard in campo. Ha già giocato molto quest’anno, ed ha fatto un ottimo lavoro tenendo alto lo standard. E da questo punto di vista sono entusiasta per lui e per il modo in cui soddisferà i nostri standard».
Il passaggio a starter di Hubbard toglie la possibilità di vederlo come bloccatore extra quando schierato da finto tight end. Tomlin però non si dice preoccupato e nel caso lo sostituirà con B.J. Finney.

CAMERON SUTTON
Ieri è stato il giorno dell’attivazione del rookie cb scelto al terzo giro dello scorso draft. «Sono indeciso se giocherà o meno in questo frangente- ha spiegato sul fatto che Sutton possa essere utilizzato nello special team- abbiamo alcune opzioni in termini di persone che possiamo utilizzare. Vedremo. Penso che il lavoro che svolgeremo in preparazione fornirà la chiarezza di cui abbiamo bisogno».
Sutton infatti per avere possibilità di vedere il campo contro Green Bay dovrà scalzare Brian Allen, un giocatore che, quando reso disponibile, ha avuto spazio nello special team di Pittsburgh.
Sutton è stato utilizzato in training camp dia da inside che da outside linebacker. Nulla però è dato sapere sulle convinzioni di Tomlin che ieri ha ricordato come «allenarsi è un conto. Giocare un altro, e lui non ha ancora giocato». Il giocatore ha disputato due gare di preseason prima di dover saltare la prima parte di stagione a causa dell’aggravarsi d’uno stiramento rimediato in training camp.

BOLLETTINO MEDICO
L’head coach di Pittsburgh non da nessuna data sul possibile rientro di Joe Haden. La safety Mike Mitchell ed il tight end Vance McDonald, entrambi alle prese con un infortunio alla caviglia, verranno valutati in allenamento. Entrambi hanno dato forfait contro i Titans.

Piccolo allarme anche per il rookie  JuJu Smith-Schuster che soffre di un leggero stiramento. «È un giovane ed ha bisogno di ripetute in settimana per giocare a livello accettabile» ha detto ieri a riguardo il suo allenatore.  

martedì 21 novembre 2017

Gilbert sospeso per quattro gare

Ed anche quest’anno arriva una squalifica per utilizzo di sostanze proibite in quel di Pittsburgh. Il colpevole questa volta è Marcus Gilbert che salterà le prossime quattro gare. Potrà tornare a far parte del roster attivi, e partecipare alle attività di squadra, il 18 dicembre, tre giorno dopo l’attesissima sfida con i Patriots. Gilbert succede a Martavis Bryant (squalificato per tutto il 2016) e Le’Veon Bell (cinque gare tra 2015 e 2016).
Kevin Colbert s’è detto ovviamente deluso dalla violazione del suo giocatore e ha chiarito che quest’ultimo non chiederà nessun appello alla lega.
Visto il salario base di 4 milioni di $, le quattro settimane senza paga costeranno all’offensive lineman un milione. Gilbert, 29 anni, è titolare nello spot di right tackle dal suo anno da rookie, quest’anno però aveva dovuto limitarsi a sole cinque gare fin qui a causa d’uno stiramento. Chris Hubbard quindi tornerà a sostituirlo come già fatto in stagione.

venerdì 17 novembre 2017

Finalmente l'attacco dei nostri sogni. Titans annientati 40-17

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E pensare che qualcuno lo aveva messo in discussione dopo l’orribile performance nella sconfitta casalinga coi Jaguars, tanto da fargli dire che forse non aveva più nulla da dare. Roethlisberger torna in una versione vintage che mancava, e ci mancava, da molto. 4 td, un secondo tempo sontuoso, e altre due statistiche da tramandare ai posteri. Big Ben infatti è diventato il nono giocatore nella storia con quattromila passaggi all’attivo e l’ottavo per yards lanciate in Nfl.
Il risultato di questa notte è così netto, Titans piegati 40-17, che ci permette finalmente di parlare dell’attacco che volevamo vedere da inizio stagione. Quello in grado di mettere 30 punti a tabellone. «Sperando sia solo l’inizio» si augura il nostro qb negli spogliatoi, e noi con lui. Intanto ci godiamo la miglior partenza dell’era Mike Tomlin e la seconda dell’era Roethlisberger, anche se inarrivabile è il suo 15-1 da rookie. Tutto passerebbe in secondo piano se non ci fosse lui, Antonio Brown. In grado di rubare la scena anche quando Big Ben torna a tramutare sack subiti in passaggi completati, lo fa con 3 touchdown, uno dei quali con una “helmet catch” che sposta ulteriormente in là il livello di pallone irricevibile per lui.
E se nell’attacco e nel suo macinare convinto, con un running game quasi tralasciato, finiscono i progressi di Martavis Bryant, il td di Jesse James e un’altra prova convincente di Juju Schuster Smith, a fine partita guardando alla prova difensiva ci si accorge che, per la prima volta dal 1984, Pittsburgh chiude con almeno 4 intercetti e 5 sacks. Il tutto con una secondaria priva di Joe Haden e Mike Mitchell. Rimangono evidenti errori da limare, vedasi ennesimo td da oltre 60 yards concesso in avvio di secondo tempo, ma come in attacco Tomlin è stato esaudito e sono fioccate l “splash plays” anche il reparto di Keith Butler continua a forzare turnover.
Pittsburgh ora viaggia saldamente verso il titolo divisionale e pare delinearsi un testa a testa con i Patrios per il trono della Afc.  

  


martedì 14 novembre 2017

Conferenza pre Titans

Dato l'impegno nel Thursday Night casalingo contro i Titans la conferenza di coach Mike Tomlin è stata anticipata d'un giorno. Eccone un breve riassunto.

JOE HADEN
Dopo la vittoria di Indianapolis il risultato è passato in secondo piano rispetto alla frattura del perone registrata da Haden. «Stiamo ancora valutando. Lo stop potrà essere meno o più di quello atteso. La verità è che non giocherà questa settimana. Lo terremo a disposizione nel breve, prima di avere maggiori informazioni a riguardo. Ovviamente se ci sarà una possibilità di riaverlo in campo con noi lasceremo quella flebile possibilità aperta. Ma sinceramente noi sappiamo solo che non ci sarà questa settimana e su questo restiamo».
Nessuna indicazione sulla possibile promozione nel roster dei 53 di Cameron Sutton.
Gli altri infortunati segnalati sono Mike Mitchell e Vance McDonald. «Valuteremo- ha dichiarato sulla safety- ma ovviamente abbiamo pochi allenamenti per valutare le sue possibilità».

DICK LEBEAU
Lo storico defensive coordinator tornerà a Pittsburgh ma sulla sponda degli avversari. «Ragazzi, sfideremo Dick LeBeau. Sarà fantastico vederlo di persona ma non sarà bello vederlo con le cuffie sulla sideline avversaria. Nelle loro ultime quattro partite la mano di Dick è essenziale. Stanno recuperando molti palloni e togliendo il gioco di corsa, stanno facendo le splash plays che caratterizzano il loro gioco. È il grande motivo per cui sono 6-3 e leader della divisione».

IL CHALLANGE CONTRO I COLTS
Un aspetto della gara di domenica analizzato grazie alle domande dei cronisti è la red flag lanciata dopo il mancato fumble. Gli arbitri infatti avevano giudicato terminato l’avanzamento di Frank Gore e per questo avevano fermato il gioco rendendo inutile l’ovale recuperato da Vince Williams. L’avanzamento d’un giocatore però non è uno dei fattori su cui si può chiamare la review arbitrale «Lo sapevo, volevo solo parlare con gli arbitri- ha raccontato sorridendo Tomlin- è frustrante. Alcuni fischi non possono essere valutati. Lo capisco ma alcune volte rende l’arbitraggio confuso. Volevo capire per quale motivo fosse stato giudicato terminato l’avanzamento. Questo era il fischio ma se la palla fosse uscita prima del fischio come poteva essere valutato? C’è audio nelle immagini mostrate agli arbitri? Era un tema importante e pensavo avesse senso farlo. Ero arrabbiato perché pensavo avessimo recuperato il pallone. Ma sono consapevole che alcune giocate possono essere riviste ed altre no».


lunedì 13 novembre 2017

Rimonta di carattere ad Indianapolis. Colts battuti 20-17

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«Esaltato dalla squadra che ha risposto a molte sfide, ci sono state delle circostanze che avete visto ma hanno reagito. Non abbiamo giocato bene e credo sia una ragione delle circostanze precedenti, va anche dato credito ai nostri avversari. Non abbiamo giocato bene in attacco, dobbiamo migliorare sui terzi down. In difesa dobbiamo migliorare quando andiamo a placcare, abbiamo concesso un paio di big plays che possono farti perdere la gara. Siamo stati fortunati a vincere la gara concedendo quei due td. Dobbiamo tornare a casa e riprendere a lavorare, ovviamente c’è stato anche l’extra point bloccato, insomma abbiamo avuto molti problemi ma stiamo parlando dei problemi dopo una vittoria, questa è la parte che preferisco. Una bella lezione imparate ed i ragazzi hanno risposto quando ce n’era bisogno». In queste parole pronunciate da coach Mike Tomlin nella conferenza post gara c’è il miglior riassunto di quanto visto all’Oil Stadium.
Gli Steelers infatti sotto 17-3 nel terzo quarto hanno avuto la forza di reagire e imporsi 20-17 con il field goal di Chris Boswell all’ultimo secondo. Vittoria che li proietta sul 7-2, miglior record degli ultimi dieci anni.
La razione più evidente è stata quella di Ben Roethlisberger, una gara partita con un 3/9 per 25 yards, l’ha visto giocare un secondo tempo da 12/16 e due td, compreso il drive vincente partito dalle proprie 15 yards con 3:10 sul cronometro. In quest’ultimo arriva anche l’unica ricezione della ripresa di Antonio Brown, una catch and run che porta 32 vitali yards.
In settimana poi Tomlin aveva chiesto alla sua difesa di essere più decisiva sui turnover, ieri ha risposto all’appello il solito Ryan Shazier. È grazie ad il suo intercetto, il terzo in stagione, che Pittsburgh ha potuto trovare il td del pareggio da posizione di campo favorevole. La successiva realizzazione da due ha cancellato l’extra point bloccato a Boswell in precedenza.
Ma in generale la prestazione dopo la pausa ha lavato via l’orrenda prestazione del primo tempo. Chiuso sotto 10-3 causa td da 60 yards di Donte Moncrief che brucia Artie Burns. Disastro ripetuto ad inizio ripresa con Brisset che trova Chester Rogers e completa un td da 61 yards grazie alla copertura disastrosa attribuibile Mike Mitchell e Mike Hilton.
Nella ripresa però il qb ospite lancia solo 91 yards, cui vanno aggiunte 27 yards corse.
La gara è stata chiusa con due titolari della difesa in sideline, Joe Haden infatti ha rimediato una frattura al perone e Mike Mitchell ha lasciato il campo a causa d’un infortunio alla caviglia che non pare però precludergli la possibilità di giocare giovedì contro i Titans.


giovedì 9 novembre 2017

Le’Veon Bell pronto per la seconda parte di stagione

Le’Veon Bell durante la bye week s’è tenuto lontano dai contatti, non dal football. È infatti tornato alla sua alma mater, Michigan State per vedere la sua ex squadra battere da sfavorita Penn State. «Ho guardato football per tutto il week end- ha dichiarato ieri il runningback- ora sono pronto per giocare».
E per tornare a prendere colpi. Bell in questa prima metà di stagione è colui che ha toccato più palloni in attacco nell’intera lega con 229 possessi, una media che se confermata lo porterebbe ad essere il secondo nella storia. Record attualmente detenuto da James Wilder coi Bucs nella stagione 1984, 492 possessi senza peraltro il vantaggio della bye week. Supererebbe i 458 di Larry Johnson della stagione 2006.  
Pausa arrivata al punto giusto secondo Bell. «Ho potuto riposarmi, prendermi cura del mio corpo. Mi sento bene e sono pronto».
Tornando a parlare di numeri la tendenza negli ultimi anni è quella di preservare i propri runningback, dal 2010 solo uno di loro ha superato i 400 possessi, si tratta di DeMarco Murray nel 2014 a Dallas. Bell però si dice pronto a sostenere questo ritmo, ed a diventare il recordman di franchigia attualmente detenuto da Barry Foster con i 426 fatti registrare nel1992.
«Non soffro di nessun infortunio e non ne trascino nessuno. Sto bene e non ho nulla d cui lamentarmi. Continuando a fare quanto fatto fin qui ai playoff sarò in forma». Innegabile che rimanga il rimpianto d’averlo perso, per un infortunio all’inguine, nel corso del secondo quarto della sconfitta coi Patriots che lo scorso anno chiuse la stagione di Pittsburgh.
Bell la passata stagione chiuse con una media di 28 possessi ad incontro, ora viaggia a 28,6, ma a quanto racconta conviveva con un guaio all’inguine dalla sconfitta di Miami ad ottobre. Bell però non si tirò minimamente indietro risultando decisivo nella striscia di sette vittorie di fil che chiuse la stagione regolare e chiudendo con 63 possessi le due vittorie di post season con Miami e Kansas City.
«Ho molti dottori e terapisti che mi seguono, la passata stagione non mi sono reso conto d’essere infortunato fino a quando non era troppo tardi, ora sto attento alla mia condizione per assicurarmi che sia tutto ok».
Dall’infortunio al ginocchio che gli costò la chiusura anticipata della stagione 2015 il runningback di Pittsburgh ha lavorato molto per limitare i colpi degli avversari. «È cresciuto come giocatore- spiega coach James Saxon- è nella lega da abbastanza tempo per aver capito quando è duro questo business. Ha capito come proteggersi ed è uno dei migliori ora».

Attualmente l’unica stagione completa da 16 gare Bell l’ha portata a termine nel 2014, quando però salto i play off, ed ebbe una media di 23,3 possessi e chiuse con 1361 yards corse. Attualmente è in lizza per il premio di primo runningback della lega, dista solo 40 yards dal leader Hunt. «Se arriverà, arriverà. Ma non è qualcosa di cui mi preoccupo. Voglio fare quello che serve per vincere, le statistiche arriveranno di conseguenza» chiosa Bell. 

mercoledì 8 novembre 2017

Conferenza pre Colts

Dopo la settimana di bye si torna in campo domenica ad Indianapolis e così è tornata anche la conferenza di Mike Tomlin. Eccone un riassunto.

GLI ASPETTI DA MIGLIORARE
Due sono le aree in cui coach Tomlin vuole dei progressi. Il margine dei turnover e più “splash plays”.
«Siamo a meno uno- ha spiegato Tomlin sulla differenza palle perse/recuperate- cosa non usuale per una squadra a 6-2, so che una gara sposta molto avendo perso più di un pallano con Jacksonville. Ciò nonostante essere a meno uno a questo punto significa che è un aspetto da migliorare. Dobbiamo avere cura dei nostri possessi e dobbiamo averne di più, così è un aspetto su cui siamo focalizzati. Solitamente le squadre in crescita nella seconda parte della stagione hanno cura del pallone e migliorano l’aspetto dei turnover forzati. È quello che dobbiamo fare».
L’altro punto su cui l’allenatore degli Steelers intende vedere migliorare i suoi sono le azioni che spaccano la gara. «Portare a termine le splash plays, abbiamo avuto delle occasioni in questa prima metà di stagione ma non le abbiamo sfruttate, queste avrebbero reso più semplice il nostro percorso. Ne abbiamo mancate anche in difesa, nell’ultima gara abbiamo fatto un intercetto che avrebbe permesso al nostro attacco di non dover chiudere un down per terminare l’incontro se gestito meglio».
Il riferimento è al pallone che Ryan Shazier non ha riportato a dovere secondo il suo allenatore.

LE DIFFICOLTA' NELLE GARE SEMPLICI
Pittsburgh s’appresta ad incontrare i Colts con i favori del pronostico, cosa che quest’anno è però successa anche nelle uniche due sconfitte, con Chicago e Jaguars, Tomlin però rifiuta il pensiero che vede lui o la sua squadra prendere sottogamba questo tipo d’incontri. «Non sono mai stato uno che non porta rispetto a chi ci troviamo ad affrontare in Nfl. So quali record incontriamo, ma non lo faccio. Ho rispetto per tutti quelli che incontriamo. Ogni volta che entriamo allo stadio so che gli avversari possono batterci. È così che va. Penso che qualche stagione fa abbiamo incontrato Kansas City che era qualcosa come 1-5. Hanno vinto dieci o undici gare di fila da lì in poi. In sintesi non era una cattiva squadra lo sembrava soltanto. Penso che in passato ci fosse dato più credito di quello che meritavamo, forse non eravamo forti come si pensava. Meglio prepararsi ed aspettarsi il meglio da coloro che affrontiamo».

I PROGRESSI DEI ROOKIE

La settimana di bye per l’head coach di Pittsburgh ha aiutato molto due giocatori al primo anno come Joshua Dobbs, e Cameron Sutton. «Ci ha permesso di farli crescere. Specialmente gente come Dobbs, per il terzo qb non c’è molto lavoro una volta cominciata la stagione. Penso abbia fatto un paio di giorni di buon lavoro. Uno come Sutton, un giovane che si sta costruendo, in uscita da un infortunio ha l’opportunità di fare qualche snap dal vivo. Penso sia stata importante per tanti giovani, loro sono solo quelli che menziono».

lunedì 30 ottobre 2017

Juju e goal line stand bastano in quel di Detroit. Pittsburgh vince 20-15

L’attacco in redzone continua a dimostrarsi balbettante? Ci pensa la difesa che con tre goal line stand e zero td concessi regala a Detroit la terza vittoria consecutiva e mantiene Pittsburgh  sul trono dell'Afc.
Per la verità qualcosa di memorabile, anzi da libri di storia, lo fa anche il reparto guidato da Ben Roethlisberger che sigla un td da 97 yards trovando un sontuoso JuJu Smith-Schuster (nlla foto) e fissando il nuovo record di franchigia.
È proprio il rookie l’uomo in copertina dopo la gara die ieri notte, vitali per il conseguimento della W le sue 7 ricezioni per 193 yards. Bell infatti si ferma a 76 yards su 25 portate siglando un td ma macchiando la sua prova con un insolito fumble.
Gara sempre tiratissima ed in balia degli eventi, Pittsburgh ha da recriminare, oltre che per il fumble già citato, per un drop in endzone sul drive iniziale di Eli Rogers e per un lancio impreciso di Roethlisberger per Darrius Heyward-Bey che costa un altro td.
La gara sta tutta quindi nella prova mostruosa della nostra difesa con le spalle al muro. Dopo aver bloccato un primo 4&1, ne forzano un altro ad inizio del quarto finale. Padroni di casa che optano per il calcio di Prater e si trovano a rincorrere 20-15 a 12:54 dal termine. Qui arriva però un vero regalo da parte di Golden Tate che perde la palla sulle 24 di Pittsburgh, fumble ricoperto da Artie Burns, vanificando un drive molto pericoloso.
L’attacco di Pittsburgh ha però finito le cartucce e riconsegna l’ovale a Stafford sulle sue 15 yards con 4:55 sul cronometro. Puntuale arriva il big play su Eric Ebron che corre 44 yards e trascina i suoi sulle 11 yards di Pittsburgh. Arrivati fino alle 6 dopo i primi due down ne perdono 2 correndo sul terzo, il cruciale quarto vede la pressione centrale di Javon Hargrave che costringe Stafford a forzare un improbabile passaggio che risulta incompleto.
È così che i 20 punti siglati dopo td di Juju bastano per uscire da Detroit con la vittoria. Accade su un 3&9 dalle proprie 3 sul finire di terzo quarto, palla centrale per il rookie che riceve sulle 28 elude il disperato tentativo di takle del cornerback e s’invola verso il touchdown.
Passando all'analisi dei vari reparti, ottima la prova di Big Ben nonostante l’intercetto lanciato in avvio. Importante contributo della coppia Brown- Juju in attesa di capira come finirà la vicenda Bryant e sperando di riavere un apporto da Eli Roger. Meno bene le corse con Bell che in quella più produttiva non supera le 8 yards. Linea d’attacco che paga il non creare i giusti buchi per il gioco di corsa ma non concede un sack per la seconda gara di fila. In difesa importantissima la prova di linea che limita le corse di Detroit, non hanno un runningback da 100 yards da 58 gare e ci sarà un motivo, male invece i linebacker con Dupree e Watt incapaci di trovare il modo d’avvicinarsi a Stafford. Le secondarie hanno sulla coscienza, anche a causa della mancanza di pressione, 420 yards concesse con otto completi da 23 yards o più.


giovedì 26 ottobre 2017

Martavis Bryant non sarà della gara a Detroit

Ci si aspettava un intervento da parte di Mike Tomlin sulla vicenda Martavis Bryant ed è arrivato, e punitivo. Il ricevitore non scenderà in campo nella gara con Detroit.
Ieri il giocatore s’è allenato con lo con lo scout team contro la difesa titolare. «Non giocherò domenica- ha dichiarato ai reporter al termine della seduta- non ci diventerò pazzo. È così».
Nessun rimorso per quanto fatto, nemmeno sulle critiche a Juju Smith. «Non è come è stata raccontata. Io e Juju siamo fratelli. Entrambi pensiamo d’essere tra i migliori nel ruolo, se non lo pensi perché giochi del resto?».
Nessun commento sulla questione trade, del resto coach Tomlin ha negato questa possibilità e Bryant rimanda tutto al suo agente. «Starò a vedere quello che capiterà. Per ora sono qui e penso a giocare meglio che posso e vedremo quello che succederà. È la solo cosa che posso fare».
Mezza retromarcia anche sulle accuse di poco supporto da parte della franchigia durante la sospensione. «Il loro starmi vicino è stato il non tagliarmi. I compagni mi hanno sempre supportato. Sanno come mi sento, sanno che voglio essere il migliore. Non volevo essere motivo di distrazione purtroppo è andata così».
Promettendo poi di non voler creare altri casi simili per il resto della stagione. «Se non verrò ceduto porterò il mio culo là fuori e succederà quello che succederà. Non mi sentirete più lamentarmi. Lascerò che le cose vadano come devono andare».
Bryant in questa stagione ha messo a segno 18 ricezioni su 36 targets, per 234 yards con un td. Prima della sospensione per quella che doveva essere la sua terza stagione in maglia Steelers, i suoi numeri erano invece 76 ricezioni 1314 yards e 14 td in 21 gare.
L’unico acuto che pareva essere l’inizio di una stagione decisamente più incisiva è arrivata in week 2 contro i Vikings, dopo quella gara da 96 yards e un td c’è stato invece un lento spegnarsi, fino ad arrivare alla gara da 3 misere yards di domenica. Sulla decisione di Tomlin Bryant ha aggiunto di aver parlato martedì con il suo head coach che lo ha informato del turno di stop a causa del suo sfogo sui social. «Siamo d’accordo. Quanto fatto ormai è fatto possiamo solo imparare ed andare avanti. Penso solo a tornare alla grande dopo la bye week».

mercoledì 25 ottobre 2017

Conferenza pre Lions

Ennesima conferenza stagionale in cui coach Tomlin deve alternare aspetti di football giocato ad aspetti extra campo.

MARTAVIS BRYANT
Bryant infatti era assente anche ieri a causa malattia.
«Abbiamo investito molto su di lui- ha dichiarato chiudendo l’argomento- abbiamo fatto molto ma molto c’è ancora da fare perché la nostra conversazione non riguarderà il football».
Per quanto riguarda il campo da gioco l’head coach di Pittsburgh ha detto che il ricevitore s’è allenato molto bene la settimana scorsa e manca poco che faccia vedere il proprio valore anche in partita.
Nessun dubbio sul fatto che lo sfogo del giocatore non sia stato accolto nel migliore dei modi «è irrilevante il fatto che sia legittimo o meno. È sbagliato il modo che ha scelto d’utilizzare, perché crea situazioni come queste, dove sto perdendo tempo affrontando domande da voi giornalisti».

SUI PROBLEMI DELL’ATTACCO
Non poteva non venir chiesto d’una offense incapace di convertire più di 32 dei 89 terzi down affrontati. «Dobbiamo lavorare per mettere nelle condizioni migliori- ha commentato a riguardo Tomlin- loro devono lavorare per fare le giuste giocate. Abbiamo già affrontato sette gare e non ci sarà nulla di nuovo, dobbiamo analizzare quanto fatto e capire come farlo meglio. Avevamo già fatto questo discorso ma non avevo abbastanza dati, non ci si può basare su una singola gara e delle volte non ne bastano nemmeno quattro, ora però abbiamo abbastanza dati».

REDZONE DEFENSE
I problemi della difesa riguardano invece un’area specifica e vitale, le ultime 20 yards. «Siamo una delle peggiori difese della lega in redzone. Come in attacco, dove una pezza la mette Boswell, in difesa ci troviamo così poco in quel lato del campo che la percentuale concessa non impatta nelle gare. Sicuramente dobbiamo fare un miglior lavoro in entrambi i lati del gioco».
Una bella prova quella che dovranno affrontare a Detroit visto che si troveranno di fronte una squadra che concede il 33% in redzone con la difesa e ha un 66% di successo nella stessa situazione in attacco.

SU ROOSVELT NIX

Il fullback reduce dal season high dato dai 22 snaps giocati contro i Bengals è stato definito «elite ed importante per noi, un componente importante. Sono felice del suo contributo è un bene che sia in squadra».

martedì 24 ottobre 2017

Martavis Bryant pronto a lasciate la squadra

Ormai i martedì di Mike Tomlin hanno una sola routine, una conferenza in cui deve gestire il caso scottante della settimana. Quest’oggi la tematica porta il nome di Martavis Bryant, il giocatore infatti non gradisce l’utilizzo che ha nell’attacco di Pittsburgh e da due settimane non ne fa mistero.
Dopo la vittoria con Cincinnati ecco che puntuale arriva un commento, puntualmente cancellato, in cui si dice superiore a JuJu Smith-Schuster ma mal utilizzato.
In un’intervista con la giornalista Espn Josina Anderson il giocatore ha dichiarato «voglio solo essere felice, che sia qui o che sia da qualche altra parte. Voglio solo contribuire e dare il mio apporto. Voglio solo essere il miglior giocatore che posso e voglio avere la possibilità d’essere cosi'. Se non é qui allora, cosi ' sia, sara ' da qualche altra parte. Ma, vorrei che fosse qui, ma se no, allora va bene. Devo solo andare avanti».
Bryant ha poi aggiunto di non dover andare da un’altra parte per esplodere «no, sono cresciuto qui due anni fa. Non sento di dover andare altrove ma per come stanno andando le cose potrei doverlo fare».
Per Bryant la ricetta per trovare il punto di svolta a Pittsburgh è «sedermi e parlare con i miei allenatori, devo veramente incontrarli e capire cosa vogliono fare».
Sul suo rapporto con l’head coach Mike Tomlin ha raccontato «io ed il coach parliamo sempre, ma non abbiamo parlato di questo perché l'ho tenuto dentro e non ho detto niente a nessuno. Me lo sono tenuto per me e ho parlato con il coach di reparto ogni tanto, ma continua a succedere. Voglio dire, sono un giocatore di squadra. Non sto cercando di essere egoista, perché non sono egoista, è solo che voglio essere un fattore e voglio essere il miglior giocatore che posso essere. Non mi piace quando tutti dicono che è come se fossi ancora una rookie, perché non sono più una recluta ora».
Bryant ne parlerà con gli allenatori mercoledì al suo rientro agli allenamenti. Se il giocatore non si sentisse maggiormente parte dell’attacco si prenderà una pausa e starà con la sua famiglia. «Se non cercheranno di includermi di più e continueranno così, allora voglio andare. Amo la mia squadra. Io amo i miei compagni. Mi piace stare qui. Amo la città, ma ho una famiglia e tutto quello che è importante ora è prendersi cura della mia famiglia».
Se non arrivasse il trattamento desiderato il giocatore s’è detto pronto a chiedere la trade ufficialmente, non fosse accontentato attenderebbe la scadenza dell’attuale contratto (al termine della prossima stagioe).
Come affronterà Mike Tomlin l’argometo? Possiamo solo attendere per scoprirlo. Di certo il primo snap offensivo di domenica ha visto chiamata una reverse per colui che ora chiede maggior spazio in quello che non sente il “suo” attacco, si troverà una soluzione?