giovedì 28 dicembre 2017

Prime parole da Patriots di James Harrison

E alla fine parlò James Harrison. L’uomo sulla bocca di tutti dopo il suo passaggio, post taglio, ai Patriots.
Lo fa con Gerry Dulac, firma della Post Gazzette di Pittsburgh, ed ammette d’aver chiesto per tre volte d’essere tagliato. La prima ad inizio stagione, l’ultima dieci giorni fa proprio dopo la sconfitta con New England.
Nessun rancore con la sua ex franchigia che ha fatto una «decisione per business» la stessa fatta da lui nel firmare con i Patriots. Ammette a riguardo d’aver avuto una piccola esitazione.
«Mi era stato detto che avrei avuto un quarto degli snaps, ma così non è stato- ha dichiarato Harrison al cronista- già dopo la prima settimana avevo detto che era chiara l’intenzione di far giocaree i più giovani e chiesto il rilascio. Ognuno sarebbe andato per la sua strada ma loro dicevano di avere un ruolo per me».
Ruolo che il linebacker ha trovato solo in week 6 contro Kansas City, lì accumula 15 snaps dei 40 totali giocati. «Dopo quella gara non ho più giocato ed ho smesso di chiedere il taglio».
La bocca che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta coi Patriots, gara in cui a detta del giocatore gli era stato preannunciato un grande utilizzo. «Non ho avuto un solo snaps, se non gioco nella gara più importante dell’anno tutte le parole precedenti erano senza valore».
Il giorno seguente il giocatore s’è recato dal coach Tomlin chiedendo per l’ultima volta il taglio. «Sarei pazzo a tagliarti visto la possibilità d’infortuni nel reparto» la risposta che riporta Harrison. Quest’ultimo come noto viene tagliato pochi giorni dopo, alla vigilia della gara con Houston.
«Mi è stato detto dal coach di tenermi in forma qualora fossero tornati tra un mese- conclude il giocatore- ma io non posso aspettare i se e non giocare. Non sono arrabbiato è solo business ed alla fine anche io devo fare decisioni a riguardo. Mi ha chiamato Boston e ci sono andato, non ho avuto notizie da Pittsburgh.
Il linebacker ha dichiarato d’aver chiamato il suo ex compagno e coach di reparto Joey Porter prima di firmare e di non aver ricevuto domande da parte di Bill Belichick  riguardo la sue ex squadra.

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