domenica 30 aprile 2017

Ecco le ultime scelte degli Steelers

Giornata di sorprese quella che ha concluso il draft degli Steelers.
S’è aperta con la prima pick spesa per un qb negli ultimi quattro anni. Il prescelto? Joshua Dobbs (foto) da Tennessee. La più misteriosa è la sesta, andata addirittura su un long snapper, Colin Holba da Louisville.
Nel mezzo con la quinta s’è aggiunto un altro cornerback Brian Allen da Utah, e per finire un linebacker Keion Adams da Western Michigan selezionato al settimo giro.
«Abbiamo aggiunto buoni giocatori che ci aiuteranno in diverse aree- ha commentato il general manager Kevin colbert- è andato come pensavamo senza troppe sorprese».
Dobbs arriva dallo stesso giro di colui che fu il suo predecessore, quel Landry Jones fresco di rinnovo biennale. Il rookie ovviamente se diverrà colui chiamato a sostituire Ben Roethlisberger. «Non cercherò di sostituire nessuno, cercherò di essere il miglior Josh Dobbs che posso essere» le prime parole a riguardo del neo arrivato.
«Indipendentemente da ciò che farà Ben, che giochi altri cinque anni, altri sei anni, gli auguro otto, è irrilevante. Penso che il reparto diventi molto competitivo adesso. Non lo era da un po 'di tempo». Ha dichiarato il coach dei qb Randy Fichtner.
Trovare un qb a cui affidare la franchigia è abbastanza raro ma quest’anno abbiamo assistito all’esplosione di Dak Prescott un rookie capace di guadagnarsi il posto di titolare e mantenerlo, arrivando a giocarsi un Nfc Championship.
Una cosa di certo non manca al prodotto di Tennessee, l’intelligenza. Dobbs è infatti ingegnere aereospaziale.
«È un ragazzo giovane, intelligente e che ami il football una cosa rara» ha aggiunto Randy Fichtner.
Sul suo modo di giocare invece ha dichiarato «è un ragazzo atletico e gli veniva chiesto di correre. In definitiva è un qb atletico che può estendere la giocata, è portato a farlo»


sabato 29 aprile 2017

Il terzo giro regala un cb ed un rb

Una delle need risapute in casa Pittsburgh era quella del cornerback. Nessuno s’è stupito quindi quando con la prima delle loro terze scelte è approdato da Tennessee Cameron Sutton.
Questo può voler dire che lo staff ha intenzione di cambiare la filosofia difensiva rispetto a quella vista la scorsa stagione. «Per essere una difesa più versatile- ha dichiarato il coach delle secondarie Carnell Lake- aggiungeremo un po’ più di copertura a uomo. Crediamo che Sutton ci aiuterà a riguardo».
Il neo arrivato è il quarto defensive back scelto nei primi tre giri in tre draft. Va ad aggiungersi a Senquez Golson (2° nel 2015) e Artie Burns e Sean Davis (rispettivamente 1° e al draft 2016).
La seconda scelta del terzo giro è invece andata su un giocatore cha a Pittsbugh si conosceva già bene. Con la 105° assoluta è infatti stato chiamato James Conner runningback dall’università di Pitt.
Conner approda dopo una stagione da 1092 yards corse e 16 td. 1,87 cm per 105 Kg sarà con ogni probabilità il back up di Le’Veon Bell.
La terza scelta degli Steelers è reduce dalla diagnosi d’un cancro che ha combattuto e battuto, rientrando in campo la passata stagione dopo un lungo stop. Il giocatore ha infatti detto d’aver iniziato la stagione con qualche problema ma d’essersi sentito sempre più orte man mano che l’annata proseguiva.
Conner ha poi aggiunto di non aver voluto passare troppo tempo a parlare con general manager e coaches sul suo stato di forma convinto che le immagini parlassero per lui. Una su tutte la performance da 132 yards che ha permesso ai suoi di fare lo sgambetto alla favorita Clemson.

Un aspetto del gioco su cui dovrà migliorare saranno le ricezioni, 21 nel 2016 e 30 in carriera, ma il sistema di Pittsburgh influirà favorevolmente sulle statistiche del giocatore.

Altro talento a Wr con il secondo giro

Con la loro scelta al secondo giro gli Steelers hanno aggiunto talento al reparto ricevitori. E non tutti i veterani hanno preso bene la nuova concorrenza come dimostra qualche tweet.
Il neo arrivato è JuJu Smith-Schuster da Southern California.1,85 cm per 97 Kg va ad aggiungersi ad un reparto che già vantava la stella Antonio Brown, il rientrante Martavis Bryant, l’alterno ma talentuoso Sammie Coates, lo slot Eli Rogers e altri veterani.
Proprio Martavis Bryant no ha aspettato molto a scrivere sul noto social che Smith-Schuster avrebbe prso il posto nella line up di Sammie Coates e non il suo.
Una situazione che ha addirittura fatto scomodare Mike Tomlin con un tweet che chiedeva ai giocatori di finire lo spettacolo.
L’unico che non può essere insoddisfatto è Todd Haley. «Cerchiamo sempre di trovare buoni giocatori per creare competizione- ha commentato l’offensive coordinator- abbiamo un buon numero di ricevitori e siamo esaltati. Ora lui è un nuovo ragazzo che può alzare il livello del reparto».
Smith-Schuster ha dichiarato che il suo nuovo reparto è talentuoso. «Avere dei mentori come loro mi permetterà di imparare e crescere. Farò tutto il possibile per riportar Pittsburgh al Super Bowl».
Questa scelta fa riflettere sulla questione Martavis Bryant. Nella sua conferenza post stagione Art Rooney II aveva dichiarato che Pittsburgh non poteva contare con certezza sul giocatore e questa scelta sa molto di assicurazione a riguardo.
«Daremo a Martavis il giusto tempo- ha dichiarato Haley- ora siamo entusiasti di aggiungere JuJu nella mischia, portiamolo a Pittsburgh e vediamo».
Era dal 2008 che gli Steelers non prendevano un ricevitore così in alto, il precedente fù Limas Sweed alla 53°.
La sua stagione 2015, chiusa con 89 ricezioni per 1454 yards, gl’è valsa il secondo team All-american. La scorsa stagione è invece stata condizionata da un infortunio alla schiena e lo ha visto raggiungere solo le 79 ricezioni per 914 yards e 10 td.

«È un giocatore dalla buona stazza fisica- ha concluso Haley- può fare tutto giocare interno o esterno, abile in nelle ricezioni che chiamiamo 50-50 che di solito vince».

venerdì 28 aprile 2017

T.J. Watt è la prima scelta 2017

Alla fine dello scorso anno l’ex allenatore dell’università di Pittsburgh Paul Chryst chiese a Kevin colbert di dare un’occhiata ad un suo giocatore a Wisconsin.
«Coach- il responso di Colbert- è materiale da primo giro».
La previsione s’è rivelata realtà proprio grazie a Pittsburgh che con la 30° scelta del primo giro ha chiamato T.J. Watt. Un cognome che in Nfl è già stato portato alla ribalta dal fratello del nuovo giocatore di Pittsburgh, quel J.J. pilastro della difesa di Houston, tre volte difensore dell’anno in Nfl e anche lui prodotto di Wisconsin chiamato al primo giro.
«Lascerà anche lui il segno» ha dichiarato il general manager degli Steelers.
T.J. Watt, 193 cm per 114 Kg, è reduce da una stagione da titolare a Wisconsin dopo quella 2015 da backup. Era in precedenza un tight end ed ha alle spalle un intervento al ginocchio sinistro. La sua stagione 2014 è stata inesistente a causa invece di gravi problemi al ginocchio destro che non gli hanno permesso di scendere in campo, Colbert s’è detto però tranquillo a riguardo.
Il 2016 è stato l’anno della rinascita, nel nuovo ruolo di linebacker è riuscito a mettere a segno 11,5 sacks e 15,5 takle for loss, risultati che lo hanno portato ad entrare nella seconda squadra All-American.
«Una notevole produzione per una singola stagione- racconta il Gm- non crediamo sua già un prodotto finito ma siamo entusiasti. Il ragazzo è u solido giocatore di football e ha solo grattato la superficie del giocatore che potrà diventare».
Entusiasta anche il suo nuovo head coach Mike Tomlin che, nonostante il giocatore abbia una breve esperienza nel suolo che dovrà ricoprire tra i professionisti, ha descritto nel gioco di braccia uno dei punti di forza del rookie. «La sua stazza, la sua produzione parlano da sole» ha aggiunto.
Watt è il terzo linebacker al primo giro da Pittsburgh negli ultimi cinque anni.
«Era un giocatore che tenevamo d’occhio da molto tempo» ha concluso Colbert.
«So che è una destinazione perfetta per me- ha detto il giocatore, che aveva pranzato con Colbert e Tomlin dopo il suo pro day a Wisconsin- sono entusiasta di essere uno Steelers, è pazzesco».
Attualmente la depth charte vede Bud Dupree titolare a sinistra e James Harrison a destra. Con Arthur Moats e Anthony Chickillo come riserve. Il nuovo arrivato sarà utilizzato presumibilmente sulla destra, da valutare con che continuità.

giovedì 27 aprile 2017

Il punto prima del draft

Quello che comincia questa notte è un draft molto difficile da prevedere, gli scenari che si possono aprire sono infatti molteplici.
«È un draft strano- ha spiegato l’analista Gil Brandt che dl 1960 per 20 anni ha lavorato per i Cowboys- ci sono molte incognite».
A partire dalla prima scelta assoluta in mano ai Browns, sempre che la tengano. Lo scorso anno infatti furono attivissimi con ben 5 trade all'attivo e ben 2 al primo giro. Quest’anno si presentano con 11 scelte, 2 al primo giro.
Se si muoveranno i Browns lo scenario cambierà per tutte le squadre, inclusi gli Steelers alla 30. Come sempre prima del draft Kevin Colbert ha dichiarato che non ci saranno movimenti per Pittsburgh, l’ultima volta infatti che la prima scelta degli Steelers fu oggetto di trade era il 1967.
Il Gm di Pittsburgh ha anche aggiunto «vedrete un sacco di trade up e trade down, non da parte nostra, ma in tutta la lega».
Impassibili a quello che avverrà attorno a loro gli Steelers attenderanno quindi la loro scelta, prendendo il miglior prospetto tra i loro primi trenta. «Sono sicuro ci siano almeno trenta ragazzi in grado di darci una mano, ma questo sembra uno dei draft più incerti da molto tempo a questa parte».
Pittsburgh arriverà al draft con 8 scelte, una per ogni giro più una extra al terzo come compensatory pick. I loro obbiettivi al draft sono evidenti, un linebacker ed un cornerback in primis, poi un runningback ed un tight end/ricevitore. Tutte posizioni definite “profonde” dagli analisti.
C’è poi la questione qb nata dopo l’ipotesi di ritiro di Ben Roethlisberger. «Nel nostro scenario prenderemo un cornerback rispetto ad un qb» ha spiegato Colbert non chiudendo però all’ipotesi che arrivi quello che dovrebbe divenire il post Roethlisberger.

Se con la loro prima scelta dovessero scegliere un giocatore di difesa sarà poi da valutare il suo impatto. Storicamente infatti la difesa di Pittsburgh inserisce gradualmente i rookie, s’è provato ad invertire la tendenza con risultati alterni con Jarvis Jones e Bud Dupree.  

mercoledì 26 aprile 2017

Più vicino il ritorno in campo di Martavis Bryant

A due giorni dal draft gli Steelers hanno ricevuto una notizia che può incidere sulle scelte del front office.
Martavis Bryant è stato ufficialmente reintegrato ieri dopo la squalifica di un anno per uso di sostanze stupefacenti.
Il reintegro è attualmente parziale. Il giocatore infatti potrà essere con la squadra al centro sportivo e partecipare alle riunioni. Gli sarà anche possibile svolgere lavoro atletico.
La partecipazione senza restrizioni ad allenamenti e gare è vincolata al fatto che il giocatore dovrà scegliere a quale clinica di Pittsburgh rivolgersi per la consulenza nei test che un giocatore deve svolgere dopo il reintegro da una squalifica di questo genere.
Il primo appuntamento di squadre per Pittsburgh saranno gli Otas del 23 maggio.  
I progressi del giocatore saranno valutati una prima volta prima della stagione regolare per permettergli di giocarla, poi durante quest’ultima sarà dichiarato il pieno recupero.
Bryant era stato squalificato il marzo dello scorso anno. «Ci fa piacere abbia compiuto tutti i passi necessari per rimettere in ordine la sua vita- ha dichiarato il gm Kevin Colbert- sappiamo che è solo l’inizio del lavoro per rientrar in squadra e raggiungere tutte le condizioni per il pieno recupero. Lavoreremo con Martavis per garantire che sia mentalmente e fisicamente pronto a dare il proprio contributo in campo, il tutto mentre monitoreremo che abbia il giusto approccio anche fuori dal campo».
Un giorno prima di questa notizia il general manager degli Steelers aveva spiegato come questa vicenda non avrebbe cambiato l’approccio della squadra al draft. «Che lui ci sia o meno- aveva dichiarato- non cambieremo la nostra valutazione sui ricevitori disponibili»


Attivata la clausola per un altro anno di Shazier a Pittsburgh

Senza troppe sorprese gli Steelers hanno scelto di utilizzare l'opzione per prolungare il contratto da rookie di Ryan Shazier a cinque anni.
Il linebacker guadagnerà 8,7 milioni di $ nel 2018 in quello che diviene così il suo ultimo anno di contratto.
Su Shazier giocatore i dubbi non si cono, le preoccupazioni sono più rivolte alle sue condizioni fisiche. Dopo aver saltato quattordici gare nelle sue prime tre stagioni è reduce dall'anno però più convincente sotto questo aspetto. L'ultimo anno è infatti sceso in campo in 13 gare di regular season. Un altro giocatore del draft 2014 che Pittsburgh cercherà di mettere sotto contratto è il defensive end Stephon Tuitt, a differenza del compagno scelto al primo giro il suo accordo non prevedeva l'opzione a favore della squadra per il quinto anno.

lunedì 24 aprile 2017

L'anno giusto per scegliere un rusher?

Dopo aver scelto quattro anni fa Jarvis Jones come erede di James Harrison gli Steelers si trovano a doverne trovare un alto al prossimo draft. Sei miseri sacks in quattro stagioni sono stati ovviamente insufficienti a convincere Pittsburgh sul proseguire il prorpio rapporto con il linebacker accasatosi ora ai Cardinals.
 Ovviamente la squadra della Pennsylvania non è l’unica ad aver visto disattese le speranze della propria prima scelta 2013, un draft che s’è rivelato particolarmente povero di talento in particolare a livello di edge rusher.
Erano stati infatti ben sei i team a scegliere un giocatore con queste caratteristiche al primo giro, l’unico ad aver ricevuto un secondo contratto dalla squadra è stato Ezekiel Ansah dei Lions.
Dion Jordan, terza assoluta, ha passato le ultime due stagioni fermo a causa di squalifiche legate all’uso di sostanze proibite. Dopo i tre sacks messi a segno nelle ventisei gare disputate con i Dolphins è ora sotto contratto con i Seahawks.
Barkevious Mingo, sesta assoluta dei Browns, dopo essere stato ceduto lo scorso anno a New England. Nemmeno Boston ha creduto in lui e così è volato ai Colts. Per lui i sacks tra i pro sono sette in sessantadue gare.
Bjoern Werner, ventiquattresima scelta, sei sacks e mezzo in tre stagioni prima di venir tagliato dai Colts. Ha annunciato il suo ritiro durante la scorsa stagione.
Datone Jones, scelto due giri dopo da Green Bay, è ora un giocatore dei Vikings dopo i nove sacks e mezzo in cinquantanove gare con i rivali divisionali.
 Il già citato Ezekiel Ansah fu' la quinta scelta assoluta di quel draft.
«È difficile con gli edge rusher- ha spiegato l’ex scout dei Ravens, ed attuale analista di Nfl Network, Daniel Jeremiah- perché non è semplice valutarli all’interno dei sistemi dei college. Un edge rushe della Pac12 si trova davanti bubble screen a destra e sinistra, non hai mai la possibilità di vederli bene. Ecco il difficile».
Capire chi può incidere contro i sistemi dei professionisti può essere difficile. Gli steelers erano convinti d’aver davanti una semplice scelta con Jarvis Jones, tanto che Mike Tomlin s’era detto sicuro dell’impatto che il giocatore avrebbe avuto sulla sua squadra.
«Era una valutazione facile- aveva detto il giorno della scelta- abbiamo guardato gli outside linebacker delle 3-4 e di solito si fa un po’ di proiezioni. Qui la proiezione è stata facile perché eccelleva in cose che gli chiederemo di fare in maniera simile».
Evidentemente la proiezione non era così semplice. Jones giocava in Sec, la miglior conference a livello di college, e giocava con Georgia, una squadra paragonabile a Pittsburgh. Non è servito a nulla anche Jones come gli altri edge rusher di quel draft ha fallito.
Un importante fase pre draft sono le combine, qui gli esperti delle squadre hanno la possibilità di analizzare i giocatori nelle loro caratteristiche fisiche per cercare di comprendere l’evoluzione che un giocatore potrebbe avere tra i professionisti. Uno dei report ancora consultabilisul sito Nfl.com pare ora profetico. Nelle debolezze riportate possiamo leggere: i dubbi sul suo gioco di braccia per evitare i blocchi, i dubbi su un fisicoche non sarebbe diventato quello necessario per il ruolo e veniva definitalontano dal livello “elite”.
La fortuna di Pittsburgh è che quest’anno il draft viene definito migliore a livello di giocatori difensivi rispetto a quello del 2013. Pittsburgh per esempio ha avuto colloqui con gli edge rusher Carl Lawson di Auburn e Charles Harris di Missouri. Lawson, pare materiale da secondo giro per via di alcuni dubbi sulla insufficiente lunghezza delle braccia.
Bucky Brooks, altro ex scout ora impegnato come analista di Nfl Network, infatti ha dichiarato come «in questo draft credo semplicemente ci sia un numero di pass rusher pienamente equipaggiati per andare in doppia cifra nei sacks al livello successivo». Pittsburgh non può che sperare che gli analisti abbiano ragione e di scegliere l’uomo giusto. Un giocatore in doppia cifra negli Steelers manca dalla coppia James Harrison- LaMarr Woodley che la raggiunsero nel 2010.

venerdì 21 aprile 2017

Svelato il calendario 2017

Ancora una volta la Nfl ha fatto la figura del Geinch nei confronti degli Steelers.
Non è bastato disputare ben tre gare nei periodi festivi nella passata stagione, la schedule appena rilasciata rivela che giocheranno ancora a Natale in quel di Houston. Cosa non gradita come dimostra un tweet diCameron Heyward.
Per altro quella natalizia sarà la trasferta più lunga per Pittsburgh.
Gurdando il resto del programma si nota come la prima metà li vedrà per lo più giocare alle nostre 19:00 per poi avere quattro prime time di fila da week 11 a week 14.
Come spesso capita l’inizio e la fine della stagione saranno sfide con i Browns, in trasferta il 10 settembre l’avvio di stagione ed in casa il 1 gennaio la conclusione.
Importantissimo in vista della lotta play off l’avvio di stagione con ben tre gare delle prime sette con rivali divisionali.
Tolta la già citata gara natalizia le uniche due gare non giocate di domenica sono il Thursday nigt casalingo con Tennessee del 16 novembre ed il Monday night a Cincinnati del 4 dicembre.


giovedì 20 aprile 2017

L'erede di Ben va scelto al primo giro?

Quando scegliere un qb ed in qualche posizione? Questa è una delle domande che più appassionano i tifosi al draft. Alcune squadre lo fanno di frequente. Altre come Pittsburgh fa molti anni senza scegliere in quella posizione una volta trovato l’uomo giusto, al secolo Ben Roethlisberger. Si arriva fino al caso limite del draft 2012 targato Redskins con due qb nelle prime tre scelte.
Ma torniamo a Pittsburgh, con Big Ben trentacinquenne che ha paventato il ritiro dopo la scorsa stagione, è giunto il momento di pensare al prossimo qb? e se si quando?
Partiamo col dire che quella di quest’anno al draft non pare una gran annata per il ruolo, in più sono molte le squadre a scegliere prima degli Steelers con quella specifica need. Un’opzione potrebbe quindi essere attendere un altro anno ed una serie di candidati più ampia e talentuosa.
A riguardo ha ipotizzato uno scenario del genere per i 49ers Gil Brandt, storico collaboratore dei Dallas Cowboys «San Francisco non si muoverà. Squadre come quella pensano ci siano potenzialmente quattro qb da prima scelta il prossimo anno. Perché muoversi quest’anno quando si può essere nella stessa posizione la prossima stagione? Perché non migliorare altri reparti ora?» ha dichiarato ai microfoni di Nfl Now.
Discorso analogo, anche se in un’altra posizione del tabellone delle scelte, potrebbe essere fatta da Pittsburgh.
Quest’anno potrebbero venire scelti al primo giro quattro qb, o nessuno di questi, e il fatto che Pittsburgh spenda una prima per un qb non ne garantisce il successo.
Negli ultimi dieci anni le squadre hanno scelto al primo giro 26 quarterback, come riporta l’analista Mike Mayock, solo pochi di questi sono diventati starters affidabili. Togliendo i giocatori scelti agli ultimi due draft, che devono magari ancora affermarsi, il dato scende a 21.
«Di questo gruppo- ha spiegato Mayock-  ci sono quattro o cinque franchise qb». I nomi? Matt Ryan, Matt Stafford, Cam Newton, Andrew Luck e Joe Flacco. Dei 21 solo 8 sono starters e 4 backups. «Ci sono quindi nove selezionati che non fanno più parte della lega- aggiunge- questo ti fa capire le possibilità di selezionare un franchise qb al primo giro». Non molte.
Ci sono giocatori che hanno avuto successo con scelte più alte. Derek Carr e Andy Dalton sono secondi giri, Russell Wilson un terzo, Kirk Cousins quarto.
I giocatori che potrebbero valere un primo giro quest’anno sono Mitch Trubisky, Deshaun Watson, DeShone Kizer e Patrick Mahomes. Quest’ultimo pare avere le attenzioni di Pittsburgh ma potrebbe arrivare la scelta in qualche giro più tardi con magari un nome tra Davis Webb, Nate Peterman e Joshua Dobbs.
Tom Donahoe, collaboratore dei draft di Pittsburgh per il periodo dal 1986 al 1999, ha visto scegliere 7 qb, compresi starters come Bubby Brister, Neil O’Donnell e Kordell Stewart. Lui è uno di coloro convinti che il qb sia una posizione che vada spesso esplorata senza badare a chi sia al momento in cabina di regia.
«Qualche volta punti su un ragazzo più avanti, senti che ha delle capacità- spiega quello che ora è un collaboratore degli Eagles- non una cattiva idea prenderne uno all’anno in qualche punto, non sai mai quale sia il livello di sviluppo. E se ti trovi con un qb extra c’è sempre aulcuno che ne ha bisogno e puoi imbastire una trade».
Pittsburgh è agli opposti di questa strategia, dal 2010 ha selezionato solo 6 qb, nessuno di questi prima di Landry Jones al quarto giro se non si considera il draft di Roethlisberger.
Mayock propone questa teoria. «Hai circa il 20% di possibilità di scegliere un qb franchigia. Consiglio di provarci, non restate mai fermi».

Gli Steelers faranno il loro passo?

martedì 18 aprile 2017

Cockrell firma il tender annuale

Ross Cockrell ha firmato ieri il suo tender annuale. Il giocatore era un restricted free agent e guadagnerà 1,70 milioni di dollari per la prossima stagione, se qualche squadra fosse interessata a lui ha tempo fino a venerdì per firmarlo.
Se il cb, titolare in sedici le gare lo scorso anno, trovasse un accordo con un altro team e Pittsburgh non pareggiasse l'offerta, quest'ultima si vedrebbe recapitata una quarta scelta del draft come compensazione.
Ross Cockrell, approdato agli Steelers dopo essere stato tagliato nell'estate 2015 dai Bills, ha chiuso l'ultima stagione come primo nella squadra a livello di passaggi difesi e sesto a livello di tackle messi a segno.
Anche senza la partenza di Cockrell Pittsburgh cercherebbe un cornerback al prossimo draft per aumentare la profondità del ruolo e innalzare il livello della posizione.

   

sabato 15 aprile 2017

Il ricordo di Dan Rooney

Giovedì all’età di 84 anni ci ha lasciati Dan Rooney, colui che con gli Steelers, subentrando al padre che li aveva fondati, è divenuto uno dei proprietari più importanti della storia della Nfl. Col suo approdo al timone sul finire degli anni ’60 Pittsburgh s’è trasformata da perdente a una dinastia in un decennio.
E’ stato anche un fattore anche nella storia del gioco, sono ben tre i commisioner che lo hanno voluto come consigliere. S’è fortemente battuto per i coach delle “minors” ed oggi ogni squadra che deve cercare un nuovo allenatore ha l’obbligo di avere un colloquio con un coach di quel tipo per una regola che porta proprio il suo cognome, l’ultimo titolo vinto è arrivato proprio grazie al quel Mike scelto grazie a questo cambiamento. Il suo spessore lo ha portato ad essere insignito del titolo di ambasciatore americano in Irlanda a due settimane dal divenire settantasettenne.
«Dan ha sempre mostrato umiltà- dirà di lui Joe Greene introducendolo nell’Hall of Fame nel 2000- quando le cose vanno come pianificato sta nelle retrovie, quando le cose non vanno è in prima fila».
Di lui invece ha dichiarato Bill Cowher «era come un padre, un amico ed un mentore. Era uno del popolo e non ha mai dimenticato da dove provenisse. Lui incarnava Pittsburgh, gran lavoratore, umile e pratico. Diceva le cose come stavano. Questo era e questa è Pittsburgh».
Il general manager della squadra Kevin Colbert ha raccontato «potevi parlarci tutto il giorno senza capire cosa avesse in mente, non solo a livello di Pittsburgh ma del gioco. Penso questo fosse perché era sempre interessato a tutti e riusciva a trattare tutti allo stesso modo. Aveva una grandissima comprensione del gioco e degli Steelers».
Ufficialmente subentrò ad Art Rooney Sr nel 1975, ma il padre gli aveva lasciato il controllo della squadra da una decade, ribaltando la storia di una franchigia che dalla nascita nel 1933 aveva avuto poche gioie.
La prima svolta arrivò con l’assunzione di Chuck Noll nel 1969 dopo il rifiuto della prima scelta Joe Paterno. Con piena fiducia nelle scelte del nuovo coach rimodellò con lui il roster portandolo ai quattro Super Bowl degli anni ’70.
Gli anni ’80 non furono difficili solo sul campo, con i play off saltati ben 6 volte, Rooney affrontò anche due scioperi dei giocatori Nfl e la concorrenza del competitor United States Football League. La squadra riemerse nei primi anni ’90 grazie ad un nuovo coach Bill Cowher, subentrato al ritirato Noll nel 1992. Soto la guida nel nuovo coach la squadra ritrovò i play off per sei stagioni consecutive raggiungendo tre finali Afc ed un Super Bowl.
Nel 1989 ci fú la serie possibilità per Rooney di divenire il commissioner, lui preferì continuare a guidare la sua franchigia. Non avrà mai la guida della lega ma costruirà rapporti saldi con chi era chiamato a farlo. Pete Rozelle prima, Paul Tagliabue poi ed indine Roger Goodell.
Inizialmente contrario al mercato dei free agents sarà dopo l’instaurazione di quest’ultimo nel 1993, ci vorrà anche una sentenza del tribunale, che tornerà con Pittsburgh sul tetto del mondo nel 2005 e 2008.
Con l’introduzione nella Hall of Fame di Dan i Rooney sono la seconda coppia padre-figlio ad essere insieme a Canton.   


giovedì 6 aprile 2017

Brown e Harrison gli esempi da seguire per Bud Dupree

In offseason il lavoro personale di ogni giocatore è importantissimo. La squadra di divide ed ognuno raggiunge una parte degli Stati Uniti, i più a rischio sono ovviamente i più giovani che devono affrontare una situazione mai vissuta.
Uno che ha vissuto questa esperienza lo scorso anno è Bud Dupree, la sua soluzione? Seguire l’esempio di Antonio Brown e James Harrison che postavano i propri allenamenti su internet.
«Ho imparato che il lavoro non finisce mai. Anche quando sei a casa devi far qualcosa, fare qualcosa è sempre positivo non bisogna mai mollare. Fare qualcosa focalizzato all’obbiettivo, Deebo si prende cura del proprio corpo tutto il tempo. Spende un sacco di soldi per essere al meglio».
Il rimando è ad un’intervista del compagno in cui il linebacker spiegava di spendere trecentocinquantamila dollari l’anno per tenersi in forma con l’aiuto di dottori e terapisti durante tutto l’anno.
«Guardare i video di Deebo ed Antonio- ha aggiunto Dupree- scoprire che ogni giorno lavoravano. Così mi sono detto se vuoi essere grande come loro devo impegnarmi ogni giorno».
È ormai risaputo che James Harrison si presenti in sala pesi ogni lunedì per primo, la sua off season la passa invece in Arizona sfidando le temperature proibitive di quello stato in estate.
Dupree si era presentato dopo la scorsa off season con nove kg in meno, non era però servito ad avere un buon inizio stagione visto che un intervento chirurgico lo aveva costretto ai box per la prima metà dell’anno.

Ora giunto al suo terzo anno l’obbiettivo è uno solo, affermarsi come primo pass rusher del roster. Continuando le prestazioni mostrate dal suo rientro nella passata stagione, con 4,5 sacks nelle ultime 4 gar di regular season. E prendersi cura del proprio corpo come fa James Harrison deve essere il primo passo.In offseason il lavoro personale di ogni giocatore è importantissimo. La squadra di divide ed ognuno raggiunge una parte degli Stati Uniti, i più a rischio sono ovviamente i più giovani che devono affrontare una situazione mai vissuta.
Uno che ha vissuto questa esperienza lo scorso anno è Bud Dupree, la sua soluzione? Seguire l’esempio di Antonio Brown e James Harrison che postavano i propri allenamenti su internet.
«Ho imparato che il lavoro non finisce mai. Anche quando sei a casa devi far qualcosa, fare qualcosa è sempre positivo non bisogna mai mollare. Fare qualcosa focalizzato all’obbiettivo, Deebo si prende cura del proprio corpo tutto il tempo. Spende un sacco di soldi per essere al meglio».
Il rimando è ad un’intervista del compagno in cui il linebacker spiegava di spendere trecentocinquantamila dollari l’anno per tenersi in forma con l’aiuto di dottori e terapisti durante tutto l’anno.
«Guardare i video di Deebo ed Antonio- ha aggiunto Dupree- scoprire che ogni giorno lavoravano. Così mi sono detto se vuoi essere grande come loro devo impegnarmi ogni giorno».
È ormai risaputo che James Harrison si presenti in sala pesi ogni lunedì per primo, la sua off season la passa invece in Arizona sfidando le temperature proibitive di quello stato in estate.
Dupree si era presentato dopo la scorsa off season con nove kg in meno, non era però servito ad avere un buon inizio stagione visto che un intervento chirurgico lo aveva costretto ai box per la prima metà dell’anno.
Ora, giunto al suo terzo anno, l’obbiettivo è uno solo: affermarsi come primo pass rusher del roster. Continuando le prestazioni mostrate dal suo rientro nella passata stagione, con 4,5 sacks nelle ultime 4 gar di regular season. E prendersi cura del proprio corpo come fa James Harrison deve essere il primo passo.