venerdì 21 dicembre 2012

Baron Batch: la mia storia

Oggi Baron Batch compie venticinque anni, più che gli auguri è doveroso riportare la sua storia.




Baron Batch è un rb al secondo anno per i Pittsburgh Steelers. Un giocatore capace di correre e ottimo nella copertura dei blitz avversari, un buon cuoco fuori dal campo e padrone di denti bianchissimi.
Anche perchè se da bambini non solo non  ci sono caramelle o bibite gasate ma proprio manca il cibo in tavola il tartaro non è un problema.
Questa storia comincia in una strada sporca poco fuori Midland nel Texas.  Una roulotte è casa dei sette Batch, i due genitori Joyce e Juan e i cinque figli. L'unica ragazza era la più grande, Baron era quello di mezzo dei cinque.
Non avevano abbastanza letti figuratevi un telefono. Ma c'erano un paio di stufe, il forno lasciato con lo sportello aperto e tante felpe  a tenere caldo alla famiglia.
Sarà solo al college  che Baron (nella foto è quello con la coperta rossa) inizierà a dormire con continuità in un letto. Ma torniamo a quella roulotte, sul retro c'era un orto ma all'interno una marea di libri e sopratutto una mamma che chiedeva ai figli che gli venissero letti, chiedeva inoltre di parlare chiaro e non lamentarsi mai.
"Non alcun ricordo di mia mamma che si lamenta di qualcosa- dice oggi Batch seduto nella sala della sua casa in affitto di Pittsburgh- guardando indietro capisci quando dev'essere stata dura per lei. Non posso neppure pensare che  miei figli passino quello che abbiamo passato noi. E' come se il posto da dove provengo mi abbia spinto a lavorare per arrivare fin qui".
Batch è approdato in Nfl via Texas Tech venendo scelto al settimo giro, già al training camp ebbe modo di lasciare il segno tanto che il rb coach di Pittsburgh Kirby Wilson era pronto ad inserirlo a roster come rb per i terzi down prima che avesse giocato un singolo snap da professionista.
Poi arrivò l'ultimo allenamento prima dell'esordio di preseason Batch si "girò" il ginocchio mettendo fine alla sua prima stagione Nfl.
Gli era già capitato, al college ebbe così tanti problemi alle caviglie che ebbe bisogno di sette operazioni  chirurgiche. Poi arrivò addirittura un'infezione ossea così grave che i medici chiamarono un sacerdote per l'estrema unzione.
Ma per natura ora ci ride sopra. "Per me dev'essere tutto un pò più difficile".
Fortunatamente per il giocatore gli Steelers avevano progetti su di lui e lo hanno tenuto inserendolo in injury reserve. Aveva fatto colpo e non solo su coach Wilson in un esercizio uno contro uno umiliò James Harrison, i rookies non lo fanno e neppure i veterani.
Batch ha sempre cucinato, dagli ortaggi dell'orto alle quaglie trovate nelle trappole disseminate da lui ed i suoi fratelli, e quando i tempi erano veramente duri cactus fritto nel burro.
Quando dal Texas si trasferì in Western Pennsylvania gli mancava la cucina speziata del Texas e così passando da un negozio di salse ad un altro senza rimanere mai soddisfatto decise di iniziare a sperimentare perfezionando una ricetta che oggi custodisce gelosamente.
La salsa di Batch è piccantissima ma lui non farà mai niente per renderla più mite."Se la volete meno piccante non mettete la salsa". All'interno dello spogliatoio si è aperto un vero e proprio business, Batch la vende solo in cambio di ingredienti. Ziggy Hood non si chiede quale sia la ricetta ma finisce un barattolo a settimana. "Fino a quando ce la fornirà non avremo alcun problema" dichiara il defensive end.
Batch non ha intenzione di mettere in commercio la salsa per lui la cucina è un amore da dare a chi ami.
Qui inizia la parte meno piacevole, Baron sta infatti cercando di ricostruire un rapporto col padre Juan anche se ammette come ci sia ancora molto risentimento nei suoi confronti.
Baron era alle elementari quando alla mamma Joyce venne diagnosticata la sclerosi multipla e lentamente le azioni della donna furono sempre più limitate, iniziò col non curare più l'orto poi non potè più cucinare e presto fu costretta alla sedia a rotelle. Papà Juan era sempre lontano da casa perchè da muratore lavorava sempre lontano da casa e quando Baron aveva dieci anni abbandono per sempre la famiglia stanziandosi a New Orleans. 
Senza più un padre i giovani Batch si trovarono a dover fare i conti con essere bambini ed avere una mamma non autosufficiente, così un giorno tornati da scuola trovarono la madre stesa sul pavimento da ore incapace di ritornare sulla carrozzina dalla quale era caduta. Li grazie all'aiuto dello zio paterno, dottore ad Odessa nel Texas, trovarono posto per la madre in un ricovero dove potesse ricevere le attenzioni necessarie. 
Baron sapeva che non c'era scelta e ricorda perfettamente il giorno in cui tornato da scuola non la trovò più a casa. "Sono tornato e mi aspettavo di trovarla lì, sapevo quale era la situazione ma lei era sempre stata li e li mi aspettavo di trovarla, invece lei non c'era. Con il rossetto aveva scritto sul muro: Ti amo".
Qui Batch fa una pausa batte le mani come a voler farsi forza e trattenere le lacrime.
Gli anni immediatamente successivi sono offuscati, i fratelli vissero senza una supervisione di un adulto.
Vivevano in campagna ad un ora dalla scuola. Qualche volta lo zio o amici di famiglia che conoscevano la loro situazione si presentavano con qualche provvista alimentare ma quando non arrivava nessun aiuto loro si basavano sul loro orto.
"Ad essere onesti avevamo anche i pasti gratis della scuola ed è questo l'unico motivo per cui ci siamo andati" dice Brian.
"Stare li dove eravamo non avrebbe migliorato la  nostra situazione- chiarisce Baron- ho sempre saputo che la scuola sarebbe stata la mia via d'uscita".
Sia Brian che Baron ricordano gli assistenti sociali che arrivavano a controllare la loro condizione di vita. Ma i fratelli non hanno mai voluto essere separati e per non si sa bene quale motivo gli assistenti sociali non l'hanno mai fatto.
Un giorno all'high school Baron si presentò nell'ufficio del suo coach e si disse bisognoso di parlare di suo fratello più piccolo Benjamin. Il coach Rodney Sims pensò subito a qualche furto o rapina e ancora oggi ride ripensando alla faccia di Baron ed al fatto che fosse relativa la fatto che temeva di aver visto il fratellino bere ad una festa un pò di birra.
"Semplicemente avevano instaurato questo sistema- spiega Sims- ognuno guardava le spalle dell'altro e tutti erano responsabili del singolo, è qualcosa che non riesco a spiegare".
Sims era un giovane professore di educazione fisica quando conobbe in classe Brian Batch. Al termine dell'anno Brian gli lasciò un appunto in cui chiedeva a Sims di controllare i suoi fratellini che sarebbero approdati nella stessa negli anni successivi.
Sims ha ancora oggi quel foglio è ha onorato la promessa fatta dopo averlo letto, il tutto anche se non sapeva che a casa quei ragazzi non avevano alcun genitore.
L'unica cosa che notò dei piccoli Batch era l'estrema cortesia dei giovani e che avessero solo due paia di jeans a testa.
Baron raggiunse l'ultimo anno e intanto Sims era diventato l'assistent coach di Midland High School e non parla come uno potrebbe immaginarsi degli esordi di Baron nel football. "Era più leggero di quanto possiate anche solo immaginare, era semplicemente orribile". Sims si ricorda di come tornato sulla sideline si lamentasse di dolori alle costole e al collo e di aver pensato che quel ragazzo non voleva giocare a football.
Ma era molto veloce e Sims impostò un piano a lungo termine sul ragazzo.
Il football iniziò ad allontanare Baron da casa, dopo l'allenamento non c'era nessun pullman a riportarlo a casa così fu ospitato prima part time poi a tempo definitivo nella roulotte dove viveva un compagno di scuola e la sua famiglia.
"Quelle persone non avevano abbastanza soldi ma divennero comunque la mia famiglia. Io li chiamo angeli custodi che Dio ha messo al momento giusto nel posto giusto per provare la sua esistenza".
Una di queste come detto è Sims che tutti i giorni passava  a prenderlo in macchina portandolo ad allenarsi il tutto nonostante la riluttanza del ragazzo. Aveva visto qualcosa in quel ragazzo e ci aveva visto giusto.
Al terzo anno di high school il lavoro diede i suoi frutti alla panca Batch fece segnare quasi 400 libbre e le offerte dei college arrivarono. Duke, Northwestern, Texas A&M e Texas Tech, Baron preferì quest'ultima perchè era la più vicina a casa.
Sims orgogliosamente ricorda un altro episodio della carriera pre college di Batch, è infatti usanza ogni fine stagione agonistica che i giocatori si ritrovino e brucino le scarpe utilizzate in un grande fuoco lanciando un messaggio a se stessi e ai compagni. L'ultimo anno Batch disse "il coach mi aveva detto che se avrei creduto in lui sarei potuto andare dove volevo. Io gli ho creduto".
Prima che Baron passasse al college morì sua madre, sola in un letto di ospedale. Questo ovviamente non cambiò la routine ormai consolidata dei fratelli ma la mancanza della presenza anche se non fisica della mamma si fece sentire in particolare per Baron.
"Mamma era l'unica persona capace di farmi calmare in ogni occasione in cui andavo in escandescenza- ricorda il giocatore- capitava mi faceva ripetere una vecchia filastrocca e tutto passava".
Una volta arrivato in Nfl Baron si preoccupava di come il suo stipendio avrebbe potuto cambiare i suoi fratellini, ma non è stato così la cosa più costosa che si è concesso è un set di coltelli da cucina.
Da poco più di otto mesi ha iniziato anche a dipingere perchè , parole sue, non voleva andare a comprare arte all'Ikea. Come con la salsa i suoi compagni sono rimasti colpiti da questo aspetto, un quadro del rb è in bella mostra nella sala di Troy Polamalu per volontà della moglie.
Oltre alla pittura Baron si cimenta anche nel suo blog personale in cui quasi mai trova spazio il football. Un giorno gli piacerebbe scrivere un  libro.
 La famiglia Batch ce l'ha fatta. Bridget vive e lavora a Las Vegas, Brian dopo la laurea a Texas è un musicista e vive ad Austin, Brandon si sta per diplomare e andrà a Washington Dc, Baby Byrcon è in marina.
Il tutto senza che i quasi 400.000 $ l'anno di Baron abbiano minimamente influito sulla loro relazione.
Anzi ora si sta lavorando come detto per recuperare il rapporto col padre Juan visto con Brandon all'Heinz Field lo scorso ottobre, la prima volta n cui Baron è sceso in campo con un genitore sugli spalti. 



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