lunedì 29 ottobre 2018

Sontuoso Conner. Pittsburgh non fa sconti ai Browns


La vittoria interna contro Cleveland non solo rilancia definitivamente gli Steelers nella corsa al titolo divisionale ma vede un risultato storico fissato dal grande protagonista dell’incontro.
Mentre le settimane passavano e tutti si chiedevano cosa ne sarebbe stato di Le’Veon Bell e del suo possibile ritorno, James Conner ha fatto qualcosa di inedito: correre almeno 100 yards e segnare almeno 2 td in tre gare consecutive.
Il runningback semplicemente ruba la scena a tutti nel 33-18 con cui Pittsburgh ribadisce la superiorità in una rivalità che ormai resiste solo sulla carta.
«È sempre concentrato su quello che deve fare – ha detto su Conner la guardia Ramon Foster – vuole far bene, essere il protagonista. Mi piace vederlo giocare, corre con una passione fuori dal mondo».
Il runningback ha preso la squadra sulle spalle, trascinandola dopo un inizio stentato. Sul 16-12 del terzo quarto, reso possibile da uno svarione dello special team che non ricopre il kick off successivo alla safety messa a segno regalando palla all’attacco ospite sulle proprie 25 yards, Conner decide di spaccare l’incontro mettendo a segno 60 yards che portano in td l’attacco di Pittsburgh in 5 snap.
Il runningback cancella così il ricordo della prima gara stagionale in cui fu un suo fumble ad aprire la rimonta dal 21-7 al 21 pari. Questa volta invece per andar sul sicuro ha pensato bene di siglare anche il 33-12 con cui si sono aperti i due minuti finali.
Pittsburgh ha così la meglio su Cleveland dopo essere scivolata sullo 0-6 a causa d’una partenza molto lenta e d’un attacco in cerca dei soliti meccanismi. I Browns restano quindi a bocca asciutta all’Heinz Field dal 2003 e Pittsburgh può andare a giocarsi le sue chance in quel di Baltimora. Una vittoria contro i Ravens permetterebbe di prendersi la rivincita sullo scivolone casalingo nel match “d’andata” e metterebbe un buon gap tra le due squadre, in vista d’una corsa alla post season che pare destinata a decidersi all’ultimo.  


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