lunedì 25 settembre 2017

Mike Tomlin spiega nel post gara la scelta presa da Pittsburgh durante l'inno


Conferenza stampa molto veloce per Mike Tomlin dopo la sconfitta di Chicago, nella quale tolto quanto visto in campo è stato trattata la scelta di rimanere negli spogliatoi durante l’inno.
 «Ho un gruppo deluso e giustamente. Abbiamo lottato ma non siamo stati capaci di portare a termine il nostro compito. Abbiamo affrontato molte avversità ma molte ce le siamo create da soli. Abbiamo perso palla almeno due volte nel primo tempo, più il calcio bloccato. E sei fortunato se ti trovi ad essere sotto solo di 10 punti alla pausa, noi lo siamo stati. Poi gli abbiamo permesso di correre troppo. Ci siamo sistemati e abbiamo recuperato senza finire però l’opera. Dobbiamo dare credito ai nostri avversari, hanno fatto un ottimo gioco di corse ma non è accettabile per noi. Assimileremo quanto di negativo visto e miglioreremo. Sappiamo che nella Nfl devi fermare le corse. Loro hanno utilizzato molto bene i loro due runningbacks. Analizzeremo il tutto e andremo avanti, non abbiate però dubbi c’è delusione oggi ed è giusto ci sia. Ramon Foster ha riportato un infortunio al pollice, Sean Davis ha avuto un problema alla caviglia, entrambi impossibilitati a tornare».
Sulla decisione di non scendere in campo per l'inno. 
«Non è stata una mia decisione. Come per tutte le altre squadre non è stato voluto da noi. È stato creato dalle circostanze. Ne sentivo parlare ad alcuni ragazzi durante la giornata di ieri. La mia convinzione è che non dovremmo lasciarci dividere dalla politica. Siamo giocatori di football, siamo una squadra di football. Se alcuni di loro credono debba essere fatto qualcosa, chiedo che si parlino e raggiungano all’unanimità il comportamento da tenere, altrimenti meglio lasciar perdere. Non hanno raggiunto una scelta condivisa e si sono tolti. Non volevano essere irrispettosi per l’inno e hanno deciso di non partecipare. Ci siamo concentrati sul football».
 Su Villanueva che è comunque uscito dagli spogliatoi uscito per l'inno (nella foto).
Come detto speravo ci fosse una scelta unanime. Dobbiamo rispettare la nostra squadra di football. Sono tempi di divisione in America ed è una vergogna, ma siamo non siamo politici. Siamo allenatori e giocatori. Se ci fossero delle scelte individuali le appoggerò ma quando usciamo dallo spogliatoio lo facciamo per giocare a football. Ad essere sincero con voi non sono contento che la nostra squadra si sia fatta trascinare nella politica questa settimana. Sappiamo d’essere dei privilegiati nel fare questo lavoro e che questo ci fornisce un palcoscenico unico, lo stesso palcoscenico che convince qualcuno a fare cose che non farebbe normalmente.
La lega era al corrente della scelta?
Non nascondo il fatto che questa mattina (ieri ndr) ho chiamato i commissario pe informarlo della nostra scelta.


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