giovedì 26 luglio 2018

Bell, ovvero l'elefante non ancora nella stanza


Come sempre piene di spunti le parole di Bob Labriola. Ecco un estratto del suo ultimo articolo, il soggetto non ha bisogno di presentazioni: 

L’elefante ovviamente veste la maglia numero 26 e risponde al nome di Le’Veon.
Da oggi (Ieri) i giocatori degli Steelers attraverseranno quel processo di tre settimane che è il training camp di tre settimane al Saint Vincent College. Verranno gettate le fondamenta per le sfide di questa stagione. Alcuni faranno di tutto per farsi notare, altri sperano di passare inosservati, Bell non farà nessuna delle due cose.
Non c’è alcuna attesa da quando alo scoccare del termine del 16 luglio è stato chiaro che il giocatore non avrebbe rinnovato con Pittsburgh.
Da qui, nell’era comandata dai social, sono scattate le ricostruzioni dei giornalisti, le parole del giocatore prima e del general manager poi. È stato poi possibile registrare anche la voce dei tifosi, la maggioranza favorevoli ad un ritiro da parte della franchigia dell’offerta di tag e con il runingback free agent da subito.
Se gli Steelers non avessero voluto Bell nella prossima stagione avrebbero proposto un tag “non-exclusive” con la possibilità di pareggiare le offerte provenienti dalle altre franchigie, e, nel caso contrario, di ricevere due prime scelte di cui una per il passato draft. Usando invece l’“exclusive” tag Pittsburgh ha dimostrato di volere Bell anche in questa stagione, capendo anche di doverne pagare il prezzo.
Bell dal canto suo non può saltare alcuna gara di stagione regolare, sarebbe controproducente per il suo obbiettivo: ridisegnare il mercato dei runningbacks della lega, con lui ovviamente sul trono.
A 14,5 milioni di dollari l’anno Bell perderà 853mila dollari per ogni gara che dovrà saltare per preservare il suo fisico.
Nulla cambierà rispetto alla passata estate con la squadra focalizzata a prepararsi al meglio sfruttando le tre settimane di training camp e poi le quattro gare di pre season. Bell intento invece all’allenarsi per presentarsi in forma a sei giorni dall’inizio del training camp, quando firmerà il propri tag.
La differenza dovrebbe farla James Conner, bloccato da una serie di infortuni e costretto a restare a guadare per molta parte del training camp. Ora il giocatore, al secondo anno, dovrebbe dimostrarsi più pronto mentalmente e fisicamente per la stagione. Deve far vedere di poter essere quel runningback da tre down che Pittsburgh vuole, mostrando quindi capacità di stare in campo aldilà del poter correre.
Lotta poi per un posto a roster un veterano come Stevan Ridley, mentre punta a mostrare il suo potenziale il rookie Jaylen Samuels. Avrà chance di far parte della squadra per il suo apporto in special team Fitz Toussaint, mentre resta curiosità attorno a Jarvion Franklin.
È una suggestione molto quotata quella che vede uno dei nomi appena citati in campo al posto di Bell ad inizio anno, specie se quest’ultimo avrà una partenza “lenta” come nel 2017, ma prima i giocatori dovranno mostrare il loro potenziale.  
Bell è quindi l’elefante nella stanza ma lo è in maniera diversa. La squadra dovrà prepararsi a gestire la situazione diversamente a quanto fatto lo scorso anno, meno chiacchiere ai microfoni e più lavoro sul campo.

Nessun commento:

Posta un commento