Ormai il programma radiofonico di Ben Roethlisberger del
martedì è una tappa fissa della settimana per sviscerare i temi caldi degli Steelers.
Dopo le parole su Antonio Brown post trasferta di Baltimora però il tema del
giorno era la gara di chi lo show lo tiene. Il qb di Pittsburgh ha tolto i
dubbi lasciati dei commenti post gara, non pensa d’essere giunto al capolinea e
lo dice apertamente.
Senza nascondere di provare frustrazione delle volte, non
rivolto alle statistiche ma riguardo il «deludere le persone» a causa delle sue
performance.
Si prende le colpe per la mancanza di big play su
Martavis Bryant «devo far meglio nel dargli la palla in certe situazioni e non
metterlo in difficoltà. Penso dobbiamo renderci conto che ha saltato tutta la
scorsa stagione, non sto dicendo non sia lo stesso, ma dobbiamo capire che deve
tornare al top. Non ce l’ho con lui e non sono arrabbiato, dobbiamo tutti fare
di più. Come potrei avercela con lui quando sono io il primo a non giocare bene?
Se io giocassi meglio i ricevitori giocherebbero meglio».
Nessun panico in spogliatoio a quanti riporta uno dei
leader dello stesso. «Non stiamo andando in panico, tutto va alla grande.
Abbiamo molti leader, abbiamo avuto una brutta giornata, io ho avuto una brutta
giornata. Non tutti, io sì».E non c’è nessuna mancanza di fiducia in se stesso. «Ti
alzi il lunedì e realizzi “sono ancora uno dei migliori del mondo a fare quello
che faccio”. Avrò questa fiducia, l’avrò quando mi allenerò mercoledì ed in
campo domenica a Kansas City. Ho questa convinzione, sono uno dei migliori ad
aver mai giocato in questa posizione. Devi avere questa fiducia e l’avrò. Favre
ha lanciato sei intercetti, Marino cinque, come altri Hall of famer».
La gara di domenica secondo la fonte diretta non è
nemmeno la peggior gara mai giocata. «Lo è a livello di intercetti ma non di
letture. Sono un pistolero ho provato a vincere il duello ma non ce l’ho fatta,
riproverò però a tornare e vincere questa settimana».Rigettate anche le accuse sulla meccanica e sulla perdita
di profondità nei lanci, prova sarebbero dei lanci “overthrow” proprio su
Bryant. «Spalla
e gomito tanno bene, solitamente sarebbero questi i primi sintomi di problemi
di meccanica ma non ho nulle di simile. Il talento non sparisce può andarti
storta qualche volta a rimane».
Rimandate al mittente anche le visioni che vedrebbero nelle parole
su Brown e la questione legata all’inno come cause della gara disastrosa di
domenica. Immancabile anche la rilettura delle parole sul possibile ritiro
al termine della passata stagione in collegamento alle scarse performance del
qb. «Se mi chiedete se sono ancora coinvolto- ha risposto a riguardo- vi dico
che lo sono e al 100%, amo questo gioco. Ho dato tutto se non mi importasse più
di nulla la gara di domenica non mi avrebbe disturbato. Mi infastidisce l’aver
giocato così. Come detto lascerò la cosa alle spalle ma questo non significa
che non mi importi. Sono uno dei migliori al mondo e questa settimana farò di
tutto per giocare a quei livelli».
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