La sfuriata
in sideline di Antonio Brown non poteva non diventare un argomento di
discussione nella settimana successiva alla gara vinta a Baltimora,
ne ha parlato Mike Tomlin nella sua conferenza del martedì e lo ha fatto
Ben Roethlisberger nel suo settimanale show radio.
Del resto era lui il destinatario della rabbia del
ricevitore che non faceva nulla per celare la sua frustrazione dopo non essere
stato visto completamente libero, per un facile td, dal suo qb.
Nessun rifugio in parole di circostanza del tipo «è la
dimostrazione della sua passione per il gioco e della voglia di vincere»
utilizzate da altri compagni. Roethlisberger va dritto al punto «era arrabbiato
perché era smarcato e lo posso capire. Delle volte capita- ha detto ai microfoni
ieri- io ero deluso perché non lo avevo fatto intenzionalmente, ho fatto quello
che portava la mia lettura. Non voglio dire che il mio sia stato un errore perché
quello era il lato che dovevo sfruttare da chiamata».
A Roethlisberger è stato domandato anche un parere
riguardante il fatto che Brown dopo aver lanciato un contenitore del gatorade
abbia rifiutato di parlare con tutti, Todd Haley compreso. «Penso che quando ho
provato a parlargli senza esito non sia stata certo una cosa positiva dato che
c’erano molti giovani a guardarci. Juju era seduto al suo fianco e cosa può
aver pensato? Che sia giusto comportarsi così? Non lo so. È un veterano e fa
parte di questa squadra da tempo. So del suo carattere e della sua passionalità
per quanto riguarda il gioco e questo ci piace. È il ricevitore più forte del
mondo, forse uno dei migliori della storia e mi piace pensare che la nostra sia
una coppia tra le migliori ad aver mai giocato insieme. Non so quindi perché
abbia dovuto reagire così. È sovraumano sul campo da gioco ma queste cose lo riportano
ad essere un normale uomo. Influenza lui ed un po’ tutti noi».
Nessuna parola di circostanza come detto anzi, conclude
il qb di Pittsburgh «so quanto sia competitivo ma lo siamo tutti, tutti
vogliamo la palla ed essere decisivi. Gliel'ho detto in sideline. Fosse stato
Heath Miller probabilmente gli avrei chiesto se fosse libero e lui mi avrebbe
risposto di no per non impensierirmi. Non voglio criticare Brown ma penso abbia
creato una distrazione non necessaria»
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