Ennesima conferenza "calda" per Mike Tomlin. Non poteva essere diversamente dopo la sconfitta casalinga coi Jaguars e in cinque intercetti di Ben Roethlisberger.
GAMEPLAN ERRATO
Tolta la prestazione di Roethlisberger il tema più caldo
era quello dello sbilanciamento dell’attacco nella gara di domenica con meno
corse del dovuto. «Il gameplan si svelano spesso nella seconda metà di gara. Per noi
era tutto andato male nel terzo quarto con i due pick six, così le statistiche
non riflettono le nostre intenzioni iniziali». Altro fattore determinante per
il coach sarebbero i minuti mangiato sul cronometro dalle corse di
Jacksonville. «È facile parlare del bilanciamento quando giochi in maniera
scarsa- aggiunge Tomlin- ma mi interessa solo vincere. Avessimo vinto e queste
domande avrebbero già una risposta».
I CHALLENGE PERSI
Sul banco degli imputati c’era lui in primis dopo i due time out
persi per delle review chiamate e perse. «Raramente chiamo un challenge su una posizione
di campo a meno che non ci sia una linea che mostri il guadagno. Io ero sulle
40 yards e non credevo le avesse raggiunte, ero molto convinto. Non ho vinto il
challenge». Convinzione che ha portato a lanciare anche la seconda red flag «anche
qui ho la chiamata era basata su quello che avevo visto».
SU BEN ROETHLISBERGER
«Ben è un gran competitore, un ragazzo emotivo che ne aveva viste
molte. Non ha avuto paura di dire quanto triste si sentisse in quel particolare
momento. Conosco però Ben da undici anni e quello che ha detto dopo la gara non
rispecchiava chi è e come si sente. Lunedì è arrivato come un giocatore pronto.
Prendo questi commenti come un pizzico di sale, del resto quest’estate ha
parlato di ritiro e avete fatto dei gran viaggi per poi dover tornare sui
vostri passi. Lui è ancora qui».
LA LITE SOCIAL BELL-CLARK
Lunedì Le’Veon Bell s’è reso protagonista d’un botta e risposta su
twitter con l’ex compagno Ryan Clark. Tomlin ha confermato d’aver dato delle
istruzioni su cosa fare e non fare sui social ai suoi giocatori. Ma di «non avere
abbastanza tempo per star lì a controllare. Ho già abbastanza problemi nel
monitorare i social dei miei figli»
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