Conferenza stampa molto veloce per Mike Tomlin dopo la sconfitta di Chicago, nella quale tolto quanto visto in campo è stato trattata la scelta di rimanere negli spogliatoi durante l’inno.
«Non è stata una mia decisione. Come per tutte le altre squadre non è stato voluto da noi. È stato creato dalle circostanze. Ne sentivo parlare ad alcuni ragazzi durante la giornata di ieri. La mia convinzione è che non dovremmo lasciarci dividere dalla politica. Siamo giocatori di football, siamo una squadra di football. Se alcuni di loro credono debba essere fatto qualcosa, chiedo che si parlino e raggiungano all’unanimità il comportamento da tenere, altrimenti meglio lasciar perdere. Non hanno raggiunto una scelta condivisa e si sono tolti. Non volevano essere irrispettosi per l’inno e hanno deciso di non partecipare. Ci siamo concentrati sul football».
Come detto speravo ci fosse una scelta unanime. Dobbiamo rispettare la nostra squadra di football. Sono tempi di divisione in America ed è una vergogna, ma siamo non siamo politici. Siamo allenatori e giocatori. Se ci fossero delle scelte individuali le appoggerò ma quando usciamo dallo spogliatoio lo facciamo per giocare a football. Ad essere sincero con voi non sono contento che la nostra squadra si sia fatta trascinare nella politica questa settimana. Sappiamo d’essere dei privilegiati nel fare questo lavoro e che questo ci fornisce un palcoscenico unico, lo stesso palcoscenico che convince qualcuno a fare cose che non farebbe normalmente.
La lega era al corrente della scelta?
Non nascondo il fatto che questa mattina (ieri ndr) ho chiamato i commissario pe informarlo della nostra scelta.Embed from Getty Images
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