Quando domenica scorsa Chris Hubbard ha iniziato la gara
come tight end bloccatore non avrebbe mai pensato d’avere un pomeriggio così
impegnativo.
Al termine del 26-9 contro i Vikings infatti il ventiseienne
avrebbe giocato infatti in altri due ruoli. Quando Alejandro Villanueva ha
dovuto assentarsi per problemi allo stomaco ha coperto 21 snaps da left tackle,
per poi giocare invece sul lato destro le ultime 15 azioni dopo lo stiramento
di Marcus Gilbert. Un impiego non indifferente se al totale si aggiungono i 10
snaps nello special team.
Un coltellino svizzero per utilità e versatilità, ecco perché
Villanueva lo descrive come «l’offensive line più completo della Nfl» e Maurkice
Pouncey come «magnifico».
Domenica avrà ancora più spazio vista l’indisponibilità
di Gilbert. «Mi farò trovare pronto» aveva detto il giocatore al quarto anno
prodotto di Alabama-Birmingham, già starter in tre gare dello scorso anno dopo
l’infortunio alla caviglia dello stesso Gilbert aveva trovato molto spazio
nella seconda metà dell’ultima stagione come tight end aggiunto.
«La cosa più impressionante è la sua abilità in ogni
posizione- spiega Villanueva- è un giocatore preparatissimo. Vede tutti i
blocchi, è veramente fondamentale, questo lo rende un giocatore sempre pronto
all’uso».
Firmato come undrafted free agent Hubbard non era mai
partito da starter nelle prime tre stagioni a Pittsburgh. Sarà free agent al
termine dell’anno dopo aver firmato un annuale da poco più di 1,7 milioni di
dollari per questa, prima volta con guadagno a sette cifre.
«Sono molto fiducioso nelle sue capacità in tutte le
posizioni che gioca- ha dichiarato su di lui coach Mike Tomlin- è anche un buon
centro, o avete già visto in preseason, e ovviamente un tight end aggiunto per
alcune situazioni. È semplicemente una buona cosa per noi avere gente come Hubb».
Superiore a quella di molti altri giocatori è la fase di
studio dei filmati, si diverte ad imparare ogni sfumatura delle posizioni che
copre e le debolezze degli avversari. «Faccio scout tutto il tempo- spiega il
diretto interessato- potrei giocate tight end, guardia o tackle, perfino
centro. Così cerco di vedere il più possibile della defensive line avversaria».
Impossibile tralasciare anche l’allenamento che per un
buon lavoro di linea significa ripetizioni che portano alla coesione
necessaria. Hubbard gioca solitamente tackle ma passa interno quando ricopre il
suo ruolo nello scout team. «Provo a prepararmi per tutto» ecco la differenza
dagli altri uomini di linea a cui è richiesto un solo ruolo. «È un ragazzo responsabile che prende il suo lavoro
seriamente- racconta Pouncey- quando hai gente come lui che può entrare in gara
e coprire molti ruolo ti rende più facile la gestione dell’incontro».
Nessun commento:
Posta un commento