Nel suo settimanale programma radio Ben Roethlisberger
non poteva evitare di trattare il caso di Antonio Brown e del suo video.
Ecco le dichiarazioni del qb degli Steelers. «Non
sapevo cosa fosse Facebook live. Sfortunatamente ci troviamo ora ad affrontare
questa situazione, lo spogliatoio è un posto sacro, specialmente dopo la gara. È per
questo che non facciamo entrare i giornalisti e perché non ci sono tifosi o
familiari. È
un posto sacro dove vengono dette cose, ci sono abbracci e lacrime. È un
posto speciale. Per questo sono un po’ arrabbiato con Antonio. So che era
esaltato, lo eravamo tutti. Volevano condividere quei momenti con il mondo e i
nostri tifosi ma va preservata la sacralità dello spogliatoio. Parlano i coach
e poi parlo io e nessuno vuol far sapere in giro quello che succede nella
nostra famiglia. In più spero che Antonio sia lì ad ascoltare quello che dicono
il coach ed il sottoscritto invece di stare dall’altra parte della stanza».
In particolare sul compagno di squadra ha aggiunto. «Antonio è
un giocatore che si esalta ed esalta, è uno di quelli che usa i social come gli
altri coetanei. Io e gli altri veterani non li usiamo ma è come si usa in
questo momento. Parlerò con Antonio ma non sarò io ad affrontare la situazione.
La cosa è di competenza dell’allenatore, è lui il capo. Come detto sono un po’ deluso
ma non arrabbiato. È deludente vedere che un momento sacro venga violato e che
invece di stare attento a quanto dicevano i coach ed io dopo la partita. Detto
questo per me è acqua passata».
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