«Essere, o non
essere» si chiedeva l’Amleto
di William Shakespeare. Siamo da play off, o non siamo da play off si
chiedono molto meno poeticamente i tifosi di Pittsburgh.
La vittoria 34-27 di ieri notte con Denver non aiuta
certo a trovare una soluzione visto che si può tranquillamente utilizzare per
entrambe le tesi. La partita è infatti sezionabile in due parti esatte, un
primo tempo da squadra che deve pensare alla sua off season ed una ripresa da
squadra che può rappresentare la mina vagante dei play off con rimonta dal -24 e attacco che batte la prima difesa della Nfl.
Il verdetto è dunque posticipato e solo grazie ad un risultato che ci porta al record di 9-5 e alla provvisoria qualificazione alla
post season.
La gara è decisamente semplice da raccontare. Difesa
spettatrice passiva della prima mezz'ora, eccezion fatta per un fumble forzato
da Will Allen che scippa Ronnie Hillman nella seconda azione di gioco. Pittsburgh si trova così in posizione vantaggiosa e passa
in vantaggio con DeAngelo Williams che punisce la difesa aggressiva di Denver
prima con uno screen da 19 yards e poi con una corsa centrale.
Da qui in poi monologo Broncos con Brock Osweiler che in
versione Manning trova prima Demaryius Thomas per
il pareggio, poi l’ex Emmanuel Sanders che si avvantaggia di un errore
di copertura e sigla un facile td da 69 yards ed infine sigla lui stesso con
una corsa da 6 yards il 20-7, punteggio dato dall'errore sul pat degli ospiti.
Chris Boswell come sempre affidabilissimo accorcia prima
per il 20-10 dalle 24 yards, poi a fine primo tempo dalle 41 per il 27-13, nel mezzo il secondo td di giornata di Thomas che con un gran stiff arm si leva di
torno Antwon Blake e sigla il momentaneo
27-10.
Buio totale, attacco
fermo e difesa incapace di mettere pressione o forzare un singolo 3 & out
concedendo infatti un insensato 8/8 nei terzi down.
La ripresa però è semplicemente il capovolgimento di quanto visto fin qui, la difesa costringe
subito Denver al punt e nonostante l’attacco non vada a punti al primo
tentativo non si scoraggia continuando a forzare l’uscita dal campo di Osweiler e compagni.
Ben Roethlisberger sale finalmente in cattedra e chiude tre terzi down complicati trovando Markus Wheaton e Martavis Bryant poi Antonio Brown ci manda in redzoneforzando una pass interference e lo stesso numero 84 sigla il 27-20.
L’attacco di Denver si conferma piantato ed esce subito
dal campo, noi però non siamo bravi ad acciuffare immediatamente il pari e
veniamo graziati da una immensa fesseria dei Broncos.
Il quarto finale comincia con il pareggio Wheaton chesigla il 27 pari, Osweiler appare per il qb back up che è ed inizia a sentire
la pressione rischiando l’intercetto ma venendo graziato da Robert Golden.
L’inerzia però è cambiata e ora gli spettatori sono loro,
il sorpasso pare solo questione di tempo.
Emmanuel Sanders non è più la spina nel fianco del primo
tempo e Vernon Davies droppa colpevolmente quello che poteva essere il primo
terzo down chiuso in sei tentativi nella ripresa.
Gli Steelers ringraziano e con Antonio Brown vanno
davanti a conclusione di una rimonta in cui pochi credevano.
Denver al momento della verità si conferma in bambola e
non basta neppure il regalo di Ben Roethlisberger che si fa intercettarequando, dopo aver fermato i Broncos sul quarto down, bastava semplicemente farcorrere gli ultimi due minuti e pochi secondi di gioco.
A fine della gara Mike Tomlin ha dichiarato di non aver
cambiato nulla tra primo e secondo tempo. E a noi non resta che un dubbio
allora: siamo quelli del primo tempo o quelli del secondo?
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