giovedì 20 settembre 2018

Antonio Brown: "Voglio solo vincere"


Oggi Antonio Brown è tornato a parlare con i giornalisti, ovviamente il piatto forte era la sua assenza di lunedì. Ecco alcune delle domande rivoltegli.

Perché eri assente?
«Problemi personali. Il coach era al corrente ne abbiamo parlato tra me e lui»

Puoi dirci cosa vi siete detti?
«È qualcosa di personale- È una questione interna tra la squadra me ed il coach».

Cosa pensi dopo questa discussione?
«L’unica cosa importante è il football. Dobbiamo stare lontani dalle distrazioni. Io sono qui per giocare in questa maniera, dobbiamo restare concentrati solo su questo».

Perché eri cosi arrabbiato dopo il quarto td?
«Ma stavamo perdendo e avevamo preso 40 punti. Non abbiamo ancora vinto una gara. Per me da giocatore degli Steelers è inaccettabile. Non sono sulla sideline a chiedere il pallone come raccontate, sono incazzato perché perdiamo perché stiamo facendo schifo».

Ma Conner aveva appena pareggiato l’incontro
«ah, voi ragazzi fate delle supposizioni sulle mie emozioni. Voi ragazzi non mi conoscete affatto, voi ragazzi scrivete solo quello che pensate otterrà risonanza. Tutti in quello spogliatoio sanno cosa io rappresento, so di cosa sto parlando. Mi sto impegnando per questa squadra con tutto m stesso. Vado al lavoro tutti i giorni, vado per i fatti miei e non lo do per scontato. Vengo qui per vincere e per essere un vincitore, hai dannatamente ragione sono incazzato».

Ti vedremo in campo lunedì al primo snap?
«Perché non dovrei? Non volete vedermi in campo?».

Come pensi di risolvere il tuo malcontento?
«Trovando un modo di vincere. Lunedì è un’altra opportunità per toglierci dubbi come squadra».

Il coach ti ha multato?
«È una questione interna chiedete a lui».

Hai chiesto scusa ai compagni?
«Scusa per cosa? Ho avuto un problema personale. Voi ragazzi avete problemi personali a casa, succede qualcosa? Vi scusate per questo o cosa? È la vita. Mi sono scusato per il modo in cui reagisco. Devo scusarmi per tutto. Sono un uomo, non cerco scuse. Se ho fatto qualcosa, mi assumo la totale responsabilità delle mie azioni. Sono responsabile delle mie azioni e mi assumo la piena responsabilità».

Pensi i media ti dipingano in una maniera scorretta?
«Non importa, per me conta solo vincere le partite. Non posso rimanere intrappolato nel mondo dei media. Ovviamente sono una bella esca per voi ragazzi, quindi voi ragazzi continuate a mettere quell'esca là fuori».

Ti diverti ancora in campo?
«Assolutamente, è divertente. Non prendo questo gioco per scontato, è una benedizione giocarci. Ovviamente sono grato di giocare per questa squadra, non lo diamo per scontato, ma perdere non è divertente. Sai, hai delle persone che diranno tutto di te. Hai l'odio, hai le statistiche, hai l'aspetto negativo. Sono un ragazzo che prende questo sul serio. Quando torno a casa valuto la mia performance, valuto quello che sto facendo, sei tu che devi rendere questo gioco divertente».

Per te contano solo le statistiche?
«le tue statistiche dipendono dalla squadra. Non posso lanciare e ricevere da solo. È un gioco di squadra. Io dipendo da Ben, devo dipendere dalla o-line, dai running back e dagli altri ragazzi. Se non vinciamo, a nessuno importa delle tue statistiche. Sai cosa intendo? Quindi sto cercando di vincere. Quando mi vedi parlare a margine con Randy Fichtner, gli chiedi cosa sto dicendo. Sono pronto a vincere, ma per voi ragazzi è sempre: oh sì, è egoista perché ha grandi statistiche. Sai, si tratta di vincere. Se non vengo qui per vincere, se i ragazzi non vogliono vincere qui, mandatemi semplicemente a casa».

Nessuna richiesta di trade dietro questa dichiarazione. Il giocatore infatti ha chiarito di voler restare a Pittsburgh.


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