Oggi Antonio Brown è tornato a parlare con i giornalisti,
ovviamente il piatto forte era la sua assenza di lunedì. Ecco alcune delle
domande rivoltegli.
Perché eri
assente?
«Problemi personali. Il coach era al corrente ne abbiamo parlato
tra me e lui»
Puoi dirci
cosa vi siete detti?
«È qualcosa di personale- È una questione interna tra la squadra
me ed il coach».
Cosa pensi
dopo questa discussione?
«L’unica cosa importante è il football. Dobbiamo stare lontani
dalle distrazioni. Io sono qui per giocare in questa maniera, dobbiamo restare
concentrati solo su questo».
Perché eri
cosi arrabbiato dopo il quarto td?
«Ma stavamo perdendo e avevamo preso 40 punti. Non abbiamo ancora
vinto una gara. Per me da giocatore degli Steelers è inaccettabile. Non sono
sulla sideline a chiedere il pallone come raccontate, sono incazzato perché perdiamo
perché stiamo facendo schifo».
Ma Conner aveva
appena pareggiato l’incontro
«ah, voi ragazzi fate delle supposizioni sulle mie emozioni. Voi
ragazzi non mi conoscete affatto, voi ragazzi scrivete solo quello che pensate
otterrà risonanza. Tutti in quello spogliatoio sanno cosa io rappresento, so di
cosa sto parlando. Mi sto impegnando per questa squadra con tutto m stesso.
Vado al lavoro tutti i giorni, vado per i fatti miei e non lo do per scontato.
Vengo qui per vincere e per essere un vincitore, hai dannatamente ragione sono
incazzato».
Ti vedremo
in campo lunedì al primo snap?
«Perché non dovrei? Non volete vedermi in campo?».
Come pensi
di risolvere il tuo malcontento?
«Trovando un modo di vincere. Lunedì è un’altra opportunità per
toglierci dubbi come squadra».
Il coach
ti ha multato?
«È una questione interna chiedete a lui».
Hai
chiesto scusa ai compagni?
«Scusa per cosa? Ho avuto un problema personale. Voi ragazzi avete
problemi personali a casa, succede qualcosa? Vi scusate per questo o cosa? È la
vita. Mi sono scusato per il modo in cui reagisco. Devo scusarmi per tutto.
Sono un uomo, non cerco scuse. Se ho fatto qualcosa, mi assumo la totale
responsabilità delle mie azioni. Sono responsabile delle mie azioni e mi assumo
la piena responsabilità».
Pensi i
media ti dipingano in una maniera scorretta?
«Non importa, per me conta solo vincere le partite. Non posso
rimanere intrappolato nel mondo dei media. Ovviamente sono una bella esca per
voi ragazzi, quindi voi ragazzi continuate a mettere quell'esca là fuori».
Ti diverti
ancora in campo?
«Assolutamente, è divertente. Non prendo questo gioco per
scontato, è una benedizione giocarci. Ovviamente sono grato di giocare per
questa squadra, non lo diamo per scontato, ma perdere non è divertente. Sai,
hai delle persone che diranno tutto di te. Hai l'odio, hai le statistiche, hai
l'aspetto negativo. Sono un ragazzo che prende questo sul serio. Quando torno a
casa valuto la mia performance, valuto quello che sto facendo, sei tu che devi
rendere questo gioco divertente».
Per te
contano solo le statistiche?
«le tue statistiche dipendono dalla squadra. Non posso lanciare e
ricevere da solo. È un gioco di squadra. Io dipendo da Ben, devo dipendere dalla
o-line, dai running back e dagli altri ragazzi. Se non vinciamo, a nessuno
importa delle tue statistiche. Sai cosa intendo? Quindi sto cercando di
vincere. Quando mi vedi parlare a margine con Randy Fichtner, gli chiedi cosa
sto dicendo. Sono pronto a vincere, ma per voi ragazzi è sempre: oh sì, è
egoista perché ha grandi statistiche. Sai, si tratta di vincere. Se non vengo
qui per vincere, se i ragazzi non vogliono vincere qui, mandatemi semplicemente
a casa».
Nessuna richiesta di trade dietro questa dichiarazione. Il
giocatore infatti ha chiarito di voler restare a Pittsburgh.
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