martedì 22 novembre 2016

James Harrison è ancora una volta nella storia di Pittsburgh


Uno degli otto sacks messi a segno a Cleveland rimarrà negli annali. James Harrison infatti grazie a quello messo a segno è diventato il leader della franchigia nella specifica statistica.
Qualcosa di ancora più importante se sei nato nei pressi di Akron, Ohio e prima di avere una chance con Pittsburgh sei stato tagliato tre volte da quest’ultimi.
Harrison al termine della vittoria coi Browns era visibilmente emozionato, al limite delle lacrime e con la voce strozzata. «Pensavo a mio padre che non può essere qui». James Harrison senior si è infatti spento lo scorso 7 maggio a 76 anni.
A lui ha pensato il figlio quando ad inizio secondo tempo ha battuto la guardia rookie Spencer Drango e atterrato Cody Kessler su un “Second and Goal”, mettendo a segno il sack numero 77,5 e superando Jason Gildon.
«Ti fa stare bene- ha detto riferito a questo obbiettivo raggiunto- come ti fa stare bene tornare a vincere dopo una serie negativa».
Pittsburgh entrava nella gara con soli 13 sacks, minimo della lega e senza il loro pass rusher più incisivo, Cameron Heyward out per l’intera stagione. Hanno chiuso con 8 sacks, massimo storico dalla gara di Cleveland della stagione 2005.
«Hai bisogno di un miglioramento quando ti trovi in certe situazioni- ha raccontato il numero 92- tutti devono prendersi le proprie responsabilità e fare quello che io chiamo “giocare egoisti”, ovvero fare quanto richiesto e lasciarlo fare anche ai compagni. Se tutti fanno quanto chiesto, tutto funziona e questi sono i risultati».
Per Moats, secondo per sacks in stagione con 3, «erano le giocate che volevamo. Erano le azioni che la squadra voleva per caricarsi. I sack sono simili alle corse che chidono un down o i big play su passaggio e i touchdown. Tutta la squadra si carica d’energia».
Nessun sack poteva mettere più energia di quello storico targato James Harrison. Colui che uscito da Kenn State era andato undrafted, era stato tagliato 3 volte da Pittsburgh ed una da Baltimora. Colui che ha lavorato tanto da divenire difensore dell’anno del 2008 e ha deciso un Super Bowl con un intercetto da 100 yards.


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