Pittsburgh non sa più vincere,
arriva infatti la sconfitta casalinga contro Dallas 35-30.
Gara pazza e molto godibile
per gli spettatori “neutri”, sette ribaltamenti nel punteggio in un’ora di
football, cinque di questi negli ultimi 7:51, due negli ultimi 42 secondi, uno
di troppo per gli Steelers.
E’ infatti la difesa sul banco
degli imputati dopo questa sconfitta, esattamente l’opposto di quanto scritto
dopo la gara di Baltimora. 30 punti, senza contare i 4 tentativi di realizzazione
da 2 falliti, dovevano essere infatti abbastanza per imporsi all’Heinz Field
contro Dallas, non lo sono stati per due big play concessi, le solite penalità
evitabili e una gestione da parte dei coach molto dubbia.
«Il nostro attacco ci avrebbe permesso
di salvarci segnando abbastanza punti. Come difesa non ci siamo fatti trovare
pronti quando servivamo, è inaccettabile». Parole e musica di Cameron Heyward
capitano del reparto sotto accusa.
Vanificato così il drive da 75
yards in 5 snaps di Big Ben e compagni, conclusosi con un fake spike che doveva
essere la giocata copertina dell’incontro. I 42 secondi restanti sul cronometro
sono bastati a Dak Prescott per chiudere la gara, grazie ad un ottimo Jason
Witten ed a un face mask solare che regala 15 yards inaspettate ai Cowboys.
Penalità evitabile.
In precedenza gli ospiti non
avevano visto Pittsburgh scappare grazie ad uno screen di Ezekiel Elliott tramutato in un td da 83 yards in avvio di match e
con un td da 50 yards di Dez Bryant nel terzo quarto. Big play concessi.
Fanno invece pensare i 4 tentativi
di realizzazione da 2 senza esito. «Non vogliamo vivere nelle nostre paure
commenta a riguardo Mike Tomlin. Volevamo mettere pressione su di loro». Ma sul
12-3 optare optare per mettere 10 lunghezze di vantaggio non è mettere
abbastanza pressione?
Ora Pittsburgh si trova
davanti al momento cruciale della stagione, quattro sconfitte consecutive hanno
fatto crollare il record ad un 4-5 che non può far star tranquilli viste le
quattro trasferte nei prossimi cinque incontri. Serve farsi trovare pronti
quando chiamati in causa ed evitare di amplificare le proprie debolezze con
costosi errori e regali agli avversari, riusciremo a trovare continuità? Perché
non è credibile altrimenti sentire nel post gara frasi come quella di Ryan Shazier
«abbiamo gli uomini giusti per superare questo momento. Siamo abbastanza forti
per arrivare a vincere il Super Bowl».
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