Ha potuto allenarlo un solo anno prima che fosse scelto
dagli Steelers ma il defensive coordinator di Tennessee Bob Shoop ha solo
parole positive per il suo ex cornerback Cameron Sutton.
«Uno dei motivi per cui sono venuto in Tennessee è il
fatto d’aver reclutato Cam dall’high school- ha dichiarato ai microfoni di Espn
970- avevo reclutato duramente un paio di giocatori così quando ho potuto entrare
nel sistema ho preso la palla al balzo perché sapevo quanto erano forti e come
erano progrediti. Sfortunatamente Cam ha giocato solo un paio di gare per noi
lo scorso anno a causa della frattura alla caviglia. Per me è quel giocatore
che nel 2013 nel suo anno da freshman è stato lanciato nella mischia e ha
iniziato subito a lottare. Non era il più spinto ed è stato reclutato per lo stesso
motivo per cui lo hanno draftato. Intelligente, altruistico, duro e versatile. Tutte
cose che lo hanno portato a diventare titolare».
Shoop ha aggiunto che quando era in piena forma nel 2013
e 2014 gli pareva già un giocatore d’un livello superiore.
«Tutti compreso Kevin Colbert me l’hanno detto e basta
vedere le immagini- ha raccontato ai microfoni di David Todd- nel 2015 ha avuto
qualche infortunio ma è stato molto solido ed eccellente anche nei ritorni.
Penso che dei 45 ritornati 3 siano andati in td tanto da diventare All-American
punt returner 2015.
Nel 2016 avevo sentito tutto questo di lui così quando l’ho
avuto in primavera mi sono trovato davanti un giocatore che era come un
veterano di cinque dieci anni. Prendeva appunti impeccabili alle riunioni, stava
in prima fila e faceva domande pertinenti, ha aperto la strada e impostato il
ritmo per i più giovani. Era il primo ad allenarsi, ci avrebbe aiutato a
diventare la squadra che volevamo essere».
Cosa non avvenuta perché il cornerback ha subito l’infortunio
alla caviglia alla terza gara stagionale, non impedendogli di tornare in campo
anche se non al meglio a fine anno.
«Un debole avrebbe detto torno per il Senior Bowl o per
la combine, lui invece è tornato in campo anche se forse al 70% del suo
potenziale- spiega il suo ex dc- ha giocato contro Kentucky, Missouri,
Vanderbilt ed il Bowl, io mi sentivo
male perché sapevo che pur non fosse al meglio stava dando il 100% per essere
una guida ed un esempio per i più giovani, aiutandoli in momenti difficili».
Sul possibile impatto a
Pittsburgh Shoop ha poi dichiarato «ha buona rapidità, una buona stazza. Non è
alto ma ha il giusto corpo con una buona parte alta e ottime capacità sul
pallone- a Tennessee ha messo a segno 7 intercetti- è versatile e non è stato
sfruttato a pieno qui. Nel Senior Bowl è partito slot e di sua spontanea volontà
ha poi giocato nickel e safety. Ha la giusta intelligenza per giocare qualsiasi
delle tre posizioni. È un buon tackler, non un ottimo tackler, ma ti butta giù
e questo nel gioco di oggi è quello che conta. Lui può giocare bump and run. Può
blitzare da corner da nickel, dopo il draft ho guardato un po’ di partite di
Pittsburgh e credo calzi a pennello nelle cose che chiedono ai cb».
Interessante lo spunto
sull'approccio pre draft di Pittsburgh che svelano le parole dell’ex allenatore
di Sutton. «Penso quello che abbia convinto coach Tomlin e Kevin Colbert quando
sono venuti qui sia il fatto che si siano seduti e davanti al giocatore
chiedendogli di scegliere una partita e descrivergli le sue responsabilità. Lui
ha scelto la gara con Appalachian State, la nostra prima gara ed una di quelle che lui
aveva disputato. Lui non solo ha elencato le sue istruzioni per le prime 15
azioni, lo ha fatto per tutta la difesa. Poi Kevin (Colbert) ha cambiato
partita e lui ha continuato. Dopo il draft mi sono congratulato con loro per la
scelta e mi hanno detto che amano il ragazzo e che avrà una grande carriera tra
i pro. È speciale come lo è Josh
(Dobbs il qb scelto al quarto giro dagli Steelers), il loro carattere, la loor
intelligenza gli permetterà d’essere dei giocatori Nfl a lungo».
Il fatto d’aver giocato
quasi sempre sull'esterno sinistro non dovrebbe essere un problema per Sutton
una volta sbarcato tra i professionisti secondo il suo ex coach. «Per alcuni fa differenza la zona del campo ma
Cameron è abbastanza intelligente e versatile per adattarsi».
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