mercoledì 25 novembre 2015

Chickillo «gli Steelers mi hanno ridato la gioia di giocare»

Essere scelto al sesto giro del draft, far parte degli ultimi tagli del roster, venire inserito ventiquattrore dopo nella practice squad ed infine essere il backup di una ex prima scelta nell’ultima gara interna con Cleveland. Il tutto in tre mesi.
Chi è il protagonista di questo percorso? Anthony Chickillo che nell’ultimo incontro era la riserva di Jarvis Jones.
Certo il rookie non ha certo lasciato un segno nel tabellino ma ha certo guadagnato esperienza e fiducia.
«Imparo un sacco ogni settimana e voglio continuare a migliorare» spiega il linebacker che ha perso quasi venti chili dal suo approdo nella lega «non ho giocato negli special team al college e non devo sprecare quest’opportunità».
La priorità aggiunge poi Chickillo è quella di imparare il più possibile dal suo coach di reparto Joey Porter e dai veterani. «In questo momento- spiega il giocatore- non sono minimamente vicino al livello cui voglio arrivare ed arriverò».
Per ora è già andato oltre le aspettative realizzando il sogno di entrare in campo contro Cleveland.
«Tutto era velocissimo perché la velocità è diversa, non giocavo in difesa dall’ultima gara di preseason così cercavo di mettermi sui quei livelli. Era qualcosa che sognavo fin da piccolo, tutti dicevano che era troppo sognare la Nfl e che le probabilità erano pochissime».
Probabilità che di certo parevano diminuite a settembre quando entrò negli ultimi tagli fallendo l’ingresso iniziale nel roster dei 53.
Poi la firma per la practice squad, «lì ho imparato molto sulla difesa ma mi veniva richiesto di giocare una posizione diversa da quella del college».
Chickillo infatti è stato per 47 volte uno starter a defensive end per l’università di Miami e con l’aiuto ed i consigli di James Harrison è tornato a giocare un ruolo che non giocava dall’high school.
«Guardavo James Harrison giocare fin da ragazzo. Lo conoscono tutti prima di entrare in questo spogliatoio. Mi ricordo che lo guardavo giocare alle elementari. Sto sempre ad ascoltarlo quando dispensa consigli, voglio solo imparare da lui».
Ed Harrison, che conta di tornare in campo dopo lo stop di una settimana per problemi ad un ginocchio, cosa dice del suo compagno?
«Sta facendo un buon lavoro e meritava di entrare in campo- spiega il veterano- vedremo cosa farà quando avrà più spazio e più esperienza».

Intanto il rookie si dice contento di aver ritrovato il piacere di giocare a football «a Miami- conclude infatti- l’unica cosa di cui si preoccupavano era che mettessi su peso mi avevano portato via la rapidità. E’ come se gli Steelers mi avessero ridato qualcosa che avevo perso».

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