venerdì 2 novembre 2012

L'uomo del momento: Jonathan Dwyer


Era l'ultima volta che gli Steelers si vedevano prima della pausa estiva e le relative vacanze.
Coach Mike Tomlin radunò tutta la rosa e iniziò a dispensare come al solito gli ultimi consigli prima del break, poi all'improvviso apparve la foto di Jonathan Dwyer sullo schermo della sala riunioni, il messaggio mandato davanti a tutti i suoi compagni fu chiaro “presentati al camp in sovrappeso e sarai licenziato”.
“Questo è Mike Tomlin” taglia corto il wr Jerrico Cotchery mentre ride e scuote la testa.
“E' stato fatto molto bene” gli fa eco un compagno di reparto di Dwyer come Isaac Redman. Ma cosa che conta più di tutto “ha funzionato” spiega il diretto interessato.
Ecco perchè ora abbiamo il primo rb dal 2008 ad aver fatto in back to back due gare da almeno 100 yards.
Dwyer non ha esitazioni o ripensamenti a discutere d quel giorno, quattro sono i mesi passati, quando Mike Tomlin lo indicò. Il giocatore spiega che non lo fece per imbarazzarlo e non fu nemmeno così sorprendente.
“Sapevo già cosa stava dicendo” spiega il rb chiarendo che quelle parole le aveva già sentite e spesso. Al college Dwyer si era dimostrato talentuoso e produttivo ma una volta scelto al sesto giro del draft 2010 ma dal suo arrivo a Pittsburgh ha avuto molti problemi di peso.
Gli allenatori avevano già messo in dubbio il suo impegno. Prima della riunione sopracitata Dwyer si diceva già arrivato alla svolta ma con le sue parole Tomlin la metteva sulla sfida assicurandosi la reazione del rb.
Questo è lo stile Tomlin come spiega Cotchery “tutti sanno la loro posizione. Lui è onesto, dice le cose come stanno non c'è motivo di tirare a indovinare con lui”.
Dwyer vuole precisare che non è mai stato per pigrizia o per mancanza di etica del lavoro che i risultati non arrivavano ma per il periodo d'adattamento da essere una stella della squadra al college a essere un giocatore di ruolo in Nfl.
“Passi dall'essere the guy a essere quello che deve star seduto e imparare. Questo ti fa un po' male. Voltavo le spalle a presone che volevano aiutarmi, ero solo arrabbiato e non facevo niente per cambiare la situazione, poi però ho assaggiato il campo l'anno scorso e li qualcosa è cambiato”.
Nessuno aveva dubbi sul fatto che Dwyer avesse seguito le parole di Tomlin Redman l'ha visto come un segno di maturazione.
Per la gara di New York l'incertezza regna sovrana, Dwyer nelle ultima due gare è stato o starter viste la contemporanea assenza per infortunio di Mendenhall e Redman, ora entrambi rientrati.
Non è ancora dato sapere chi sarà lo starter e come saranno divise le portate di palla durante l'incontro.

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