martedì 26 aprile 2011

Il Draft? è anche questione di fortuna come ci insegna Woodson


Qualche volta nonostante i km macinati per vedere i migliori prospetti , i soldi spesi e le ore di videotape il draft è spesso una questione di fortuna.
Così, nella speranza che sia di buon auspicio, raccontiamo la storia della prima scelta di Pittsburgh nel lontano 1987, Rod Woodson , un cb che 22 anni più tardi sarebbe entrato a far parte della Hall of Fame.

LA DIFESA ALLO SBANDO DEL 1986
Nel 1987 gli Steelers si erano “guadagnati” la decima scelta assoluta, merito di un record di 6-10 la stagione precedente. Un record ampiamente negativo, frutto in particolar modo dei problemi con i defensive back.
Difatti Dwayne Woodruff , il cb più forte e più esperto a roster si ruppe un ginocchio nella terza gara di pre season e la squadra non seppe più riorganizzarsi dopo quella perdita.
La difesa di quella stagione finì 21° su 28 squadre, concesse 21 td su passaggio agli avversari, e si piazzo 19° per rating concesso ai qb avversari e 17° per punti totali concessi in stagione.
E pensare che solo dieci anni prima la difesa di coach Chuck Noll era stata capace di non concedere td in cinque delle ultime otto gare, d'una allora stagione regolare da 14 gare.
Gli anni erano però passati e la difesa presentava molte need da colmare nel draft del 1987.
Ma poter immaginare di poter scegliere Woodson pareva nient'altro che una chimera, essendo questo il fiore all'occhiello dei cb disponibili, arrivando da ottime stagioni a Purdue e avendo realizzato tempi impressionanti in combine.
Tanto per far capire di che giocatore si presentasse al draft: quattro anni titolare per Purdue,di sui ruppe tredici record statistici, ricoprendo i ruoli di cb, safety, runninback, wide receiver oltre a ritornare kick off e punt.
Per comprendere la velocità del giocatore basti pensare che nel 1984 Woodson partecipò ai trails americani per la qualificazione alle olimpiadi nella gara dei 100 metri.
Anche tra gli scout e glia altri “addetti ai lavori”era talmente certa una scelta alta per l'ex Purdue che Noll non chiese neanche che venisse steso un report sicuro com'era che sarebbe andato ben prima della decima in mano a Pittsburgh.

IL DRAFT
La prima scelta quell'anno era in mano a Tampa che opto come da copione per il quarterback Vinny Testaverde , come da previsione furono anche le tre scelte successive, Indianapolis scelse il linebacker Cornelius Bennett, gli Houston Oilers took il fullback Alonzo Highsmith, e i Green Bay Packers il tailback Brent Fullwood.
Arrivò così il momento dei Browns che dopo la sconfitta nell'Afc Championship dell'anno prima, nota come “the drive”, avevano ceduto il linebacker e pro bowler Chip Banks a San Diego in cambio della quinta scelta. Tutti erano convinti che i Browns avrebbero scelto coem erede di Banks Shane Conlan , ma all'ultimo momento optarono per Mike Junkin.
La scelta successiva vide i Cardinals optare per Kelly Stouffer. Questo fece si che miracolosamente per gli Steelers i due più agognati prospetti fossero ancora disponibili. Nei suoi sogni Noll intendeva scegliere uno tra Woodson e Conlan.
Delle tre squdre che precedevano gli Steelers soltanto una era interessata a questi due giocatori, i Lions infatti necessitavano di un pass rusher e presero Reggie Rogers , mentre Philadelphia da tempo aveva messo nel mirino il defensive takle Jerome Brown .
Così la scelta che apri le porte di Pittsburgh a Woodson fu l'ottava, con la quale i Bills scelsero Conlan “costringendo” così Noll a prendere Woodson.

1 commento:

  1. Stupendo!!!!...chissà che non possa accadere ancora...certo che un'altro Woodson non si trova dietro il primo angolo.

    Grade POL!!!!

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