Con una mossa abbastanza attesa gli Steelers hanno
tagliato J.J. Wilcox.
Il destino della safety era abbastanza segnato, in primo
luogo per i duo pari ruolo selezionati al drfat appena conclusosi. Se i rookie Terrell Edmunds e Marcus Allen non
fossero stati abbastanza ad incidere anche gli oltre tre milioni di dollari del
contratto dell’ex Cowboys.
Wilcox era arrivato a Pittsburgh la scorsa preseason via
trade con Tampa Bay per un sesto giro, senza però rivelarsi un gran affare, in
sostanza poco più d’un assicurazione sugli infortuni dei titolari col passare
della prima parte di stagione.
Il draft 2018 di Pittsburgh s’è chiuso con la scelta al quinto giro della safety da Penn State Marcus Allen (foto) e del runningback Jaylen Samuels da North Carolina State. L’ultima scelta è stata invece il defensive takle Joshua Frazier prodotto di Alabama. MARCUS ALLEN: è descritto come una vera e propria macchina da tackle, è solo il sesto nella storia dell’università a farne registrare più di 300, è stato selezionato come first-team all-Big Ten dagli allenatori. JAYLEN SAMUELS: runningback versatile, si fa apprezzare più per le sue doti da ricevitore aggiunto che per le corse. Ha infatti ricevuto almeno un passaggio in 41 gare consecutive di college ed è l’unico giocatore della passata stagione Ncaa a mettere a segno almeno 15 td su corsa e ricezione. JOSHUA FRAZIER: Era un gran prospetto in uscita dall’high school una volta giunto il Ncaa ha perso il suo posto da titolare in favore di Da’Ron Payne, che è stato scelto al primo giro del draft, a causa d’un infortunio. Su di lui è stato confortante il parare del coach delle linee Karl Dumbar «fortunatamente il suo miglior football deve ancora venire. È un giocatore di stazza che può chiamare al blocco due giocatori avversari».
Per un Martavis Bryant che va, il primo giorno di draft,
c’è un James Washington che arriva il secondo.
Esattamente un giorno dopo aver perso un ricevitore “deep
threat” ne hanno selezionato uno alla prima occasione utile. Washington arriva
dopo una stagione da 74 ricezioni e 1549 yards per una notevole media di 20,9.
«Gli piace andar sul profondo ed è quello di cui avevamo bisogno –
ha raccontato l’offensive coordinator – Fichtner». Washington con i suoi 180 cm
è più basso di Bryant ma sfiora i 97 kg, il suo tempo di 4,54 sulle 40 yards
non è superlativo ma dimostra che può essere un fattore.
«La mia forza sta nell’essere fisico nei confronti dei db quando la
palla è in aria – ha dichiarato il wr – quando la palla scende è di chi la vuole
di più e vi garantisco che sono io».
Dello stesso parere Fichtner. «Abbiamo avuto giocatori veloci
nelle passate stagioni e potete contare le volte che si sono trovati liberi sul
profondo. Abbiamo avuto gente come Mike Wallace o Nate Washington, gente che poteva
avere un solo ruolo e fare una sola cosa. Gente presa sperando avesse più armi
a disposizione, lui è uno che ne ha molte».
Nei piani di Pittsburgh l’ultimo arrivato dovrebbe avere un
inserimento rapido come quello avuta da Juju Smith Schuster lo scorso anno,
anche lui un secondo giro, così da avere quest’ultimo in slot e Washington e
Brown sul profondo.
Altra giornata sorprendente per Pittsburgh in questoDraft 2018. La franchigia infatti al terzo giro ha effettuato una trade up con
Seattle per passare dalla 79 alla 76 (aggiungendo la propria scelta 220) e
selezionare così Mason Rudolph, qb da Oklahoma State (nella foto).
Gli Steelers aggiungono così un altro qb da plasmare dopo
aver scelto lo scorso anno Josh Dobbs, ed a roster ci sono ancora Landry Jones
e lo starter Ben Roethlisberger.
Con la loro seconda scelta al terzo giro (92° assoluta)
Pittsburgh ha poi scelto l’offensive tackle Chukwuma Okorafor da Western
Michigan.
Dietro la scelta di Rudolph c’è il cercare quel
successore del trentaseienne Roethlisberger che Dobbs potrebbe non essere? «Non lo so
– ha commentato a riguardo l’offensive coordinator – Randy Fichter – è un po’ più
pronto quando si trova nel pocket, questo potrebbe farlo trovare partire un po’
più avvantaggiato in una transizione nel sistema professionista che non
dovrebbe essere così estrema. Ha già toccato molti concetti e passaggi che avrebbe
dovuto fare».
Big Ben pare però abbia espresso la volontà di giocare
altri tre anni e di chi prenderà il posto a roster intanto Rudolph, Dobbs o
Jones? «Di certo sarò dietro ad un giocatore fantastico – ha commentato Rudolph
– prenderò le cose un passo alla volta cercando d’imparare qualcosa ogni
giorno. Farò quelo che mi verrà chiesto dal coaching staff, mi preparerò come
uno starter che lo sia o meno, farò del mio meglio e vedremo cosa uscirà».
Rudolph entra in Nfl con un curriculum che lo ha visto
lanciare molto in profondità nell’attacco “pro-style” di Oklahoma. Ha chiuso la
sua esperienza collegiale con tre stagioni da starter delle quattro disputate con
un record di 32-9. Ha chiuso il 63,2 % dei passaggi tentati con 13mila yards
lanciate e 92 td a fronte di 26 intercetti.
«È un vincente, ovviamente lania molto bene in profondità
ed è una cosa che a noi piace fare con efficacia – ha spiegato il suo nuovo
offensive coordinator – di certo non so dove si posiziona nel nostro roster ma
come ogni coach dico: datemi più talento possibile». Su Roethlisberger ha poi
aggiunto quello che direbbe ogni buon tifoso Steelers. «Incrocio le dita che
possa giocare, dio volendo, fin quando vorrà. Sarà un ragazzo terribilmente difficile
da rimpiazzare, ora abbiamo tre ragazzi in lotta per essere chiamati quel giorno».
Nel primo giorno di draft gli Steelers cedono Martavus Bryant
ai Raiders in cambio di una terza scelta e spendono la loro prima chiamata per
la safety Terrel Edmunds.
Anche se tutto passa in secondo piano dopo che ad annunciare
il selezionato è Ryan Shazier chiamato sul palco dal commissioner Roger Goodell.
Edmunds è un prodotto di Virginia Tech. Gli Steelers
hanno preferito lui a Ronnie Harrison di Alabama e Justin Reid da Stanford. Giocatore
di 1,85 cm per 98 kg va a ricoprire la need nata dal taglio di Mike Mitchell,
anche se in free agency era arrivata la firma del veterano Morgan Burnett.
«Ci consegna quel giovane difensore da inserire in
secondaria – ha dichiarato il gm Kevin Colbert – Terrel Edmunds è molto dotato,
una safety fisica che ha ricoperto i ruoli di free e strong, può coprire
entrambi i ruoli nella stessa azione».
Il suo nuovo coach, Mike Tomlin, ha dichiarato che potrà
essere utilizzato in ogni ruolo della secondaria. «Tutto quello immaginabile è
da lui realizzabile, lo mostrano le immagini delle gare di Virginia Tech. La
sua versatilità è esaltante. Abbiamo preso un giocatore forte».
Edmunds è reduce da una stagione da dieci gare giocate a
causa di un infortunio alla spalla che lo ha costretto ad operarsi ma
Pittsburgh dichiara completata la sua guarigione.
Il giocatore deriva da una famiglia di giocatori di
football, il fratello Tremaine è andato alla sedici ai Bills, l’altro fratello
Trey è un runningback dei Saints. Il padre Farrel è stato invece un tight end,
come Tremaine, ed ha raggiunto un Pro Bowl con la maglia di Miami.
I due linebackers indicati da tutti come gli obbiettivi
di Pittsburgh sono stati scelti prima della chiamata Shazier. Dallas ha infatti
draftato Leighton Vander Esch da Boise State alla diciannove, e Tennessee Rashaan
Evans da Alabama alla ventidue.
Sul capitolo
Martavs Bryant invece la versione ufficiale è che l’offerta dei Raiders era
troppo buona per essere rifiutata. Oakland ha dato così la scelta assoluta
numero 79, questo lascia nell’attuale roster di Pittsburgh solo Antonio Brown e
Juju Smith Schuster con almeno 4 ricezioni ottenute lo scorso anno.
«Avere un’ulteriore scelta al terzo è molto importante» ha
dichiarato Colbert consapevole di non avere a disposizione alcun quarto giro.
La scelta dei Raiders potrebbe essere stata offerta per una trade up che
avrebbe dovuto portare ad Evans, scenario poi non verificatosi.
Chris Boswell ha firmato il suo tender, il kicker sarà
quindi a roster per Pittsburgh anche la prossima stagione per con un salario
che sfiora i tre milioni di dollari.
Il giocatore è approdato agli Steelers durante la
stagione 2015, dopo il fallimento dell’esperimento Josh Scobee.
Da quel giorno
per lui 85/95 nei field goals tentati, uno dei migliori rendimenti nell’intera
lega. È
poi reduce da una stagione da record di franchigia con un 35/38 (4/4 in quello
da oltre 50 yards) e diversi game winner.
L'annuncio l'ha dato lo stesso giocatore dal suo profilo Instagram.
Non è da scartare per "The Boz" l’ipotesi d’un prolungamento
contrattuale pluriennale con il draft alle spalle.