Chi è il giocatore di oltre due metri per più di 136 kg,
entrato in Nfl come defensive lineman per gli Eagles e diventato uomo di linea
d’attacco a Pittaburgh? No, non c’è solo Alejandro Villanueva, lo stesso
percorso lo sta facendo Brian Mihalik (nella foto proprio con Villanueva).
La sua storia non è paragonabile ma non è molto distante.
La scorsa primavera al rookie minicamp s’è trovato a fare le prime ripetute in
vita sua nel nuovo ruolo. Nonostante il taglio al termine del camp è però
arrivata la firma a metà stagione per il roster dei 53 dopo che l’inserimento
di Ryan Harris in injured reserve. Già una discreta impresa per un giocatore
senza esperienza per il ruolo, lui che aveva giocato tight end solo in high
school ma niente a che vedere con la tecnica richiesta in offensive line.
Mihalik ha
dichiarato che poter stare vicino a Villanueva la passata stagione è stato
qualcosa di impagabile. «Mi ha veramente aiutato- racconta- mi ha spiegato cos'ha
imparato a livello tecnico, già solo a livello di posizionamento visto che la
nostra altezza che fa giocare in maniera leggermente diversa. Come anche il
posizionamento delle mani che cambia molto da defensive line a linea d’attacco.
Lui ha dovuto fare le stesse cose. È paio d’anni di esperienza in più, ed è un
bene. Mi può raccontare tutti i trucchi che ha imparato nel tempo».
Mihalik è cresciuto a Cleveland, nonostante la stazza non
è stato reclutato da Ohio State, gioca così in linea di difesa per Boston
College. Nonostante gli fosse già stata paventata la possibilità di trovare
spazio in un ruolo nella offense i suoi coach non esplorarono mai questa opzione
nei suoi quattro anni collegiali.
Si trova così ora a doverlo fare da professionista.
«Una volta entrato nella difesa di Boston College non è
mai sembrato il caso di provare un cambiamento così drastico. Puoi sempre
guardarti indietro ma sono contento di avere oggi quest’opportunità».
Di certo Pittsburgh crede nel giocatore, nessuno sarebbe
a roster nella seconda parte della stagione se non ci fosse fiducia da parte
dello staff. Nonostante non abbia mai visto il campo è stato un momento
importante per la crescita del giocatore. «È stato importante viaggiare con la
squadra, essere ai meeting e guardare la preparazione pre partita. Era come
essere un passo dopo la practice squad. Non ho mai giocato ma se mi hanno
richiamato significa che hanno fiducia in quello che avrei potuto dare in campo».
Non sarà facile per Mihalik entrare nei 53, davanti a lui
infatti ci sono i titolari Villanueva e Marcus Gilbert, con poi il rientrante Jerald
Hawkins, la scorsa stagione in injured reserve, e Chris Hubbard. Tutti davanti
a lui in depth chart.
Rimane aperta la possibilità della practice squad,
Villanueva ci passò tutta la stagione 2014 prima di entrare a roster l’anno
seguente. Poi l’infortunio in week 7 di Kelvin Beachum gli consentì di
diventare titolare.
«Penso che la sua storia mi dia più fiducia- conclude il
giocatore- so che non è qualcosa di impossibile. Sapere che qualcuno l’ha già
fatto, ti aiuta un po’.
Nessun commento:
Posta un commento