Jerald Hawkins non smette mai di sorridere. Nemmeno dopo
un allenamento al minicamp in cui ha dovuto lottare con la prima scelta del
draft di quest’anno. Il sorriso non sparisce nemmeno quando discute sulle
difficoltà che potrebbe incontrare per rientrare nel roster dei 53.
Non ha neppure problemi a ricordare d’aver passato la sua
prima stagione nella lega in lista infortunati, la sua espressione non cambia. «Ho
sempre un sorriso sul volto- dichiara infatti- preferisco essere sempre
sorridente». Questo rende affabile l’offensive takle, anzi l’unico momento in
cui non pare un grosso orsacchiotto è sul campo quando ingaggia un match con T.J.
Watt al termine d’un allenamento undici contro undici.
«Basta qualche spinta di troppo ma è un momento- commenta
Hawkins- qualche volta nel football capita. Ma sappiamo d’essere compagni
quindi ci stringiamo la mano e c’abbracciamo» e sul suo volto torna il sorriso.
Il prodotto di Lsu aveva molti motivi per sorridere dopo
le prime due settimane del training camp a St.Vincent dello scorso anno. Era
stato scelto da Pittsburgh al quarto giro, arrivava da tre anni da titolare, i
primi responsi della sua nuova squadra erano positivi. Poi però è arrivato l’infortunio
alla spalla nella prima gara di preseason e la sua stagione è finita.
Hawkins così ha passato una sostanziale stagione da redshirt,
non ha visto il campo ma non è stato lanciato nella mischia prima del dovuto. «Credo
sia stato un vantaggio- sentenzia- inizialmente mi sentivo inutile. Poi però ho
capito che potevo imparare diversi aspetti del gioco, dalla difesa agli schemi.
Soprattutto con i ragazzi più vecchi della linea offensiva. Potevo imparare e
immagazzinare i loro consigli».
Il giocatore ha passato la sua estate sotto il controllo
di sue ex uomini di linea, anche loro prodotti di Lsu, Kevin Mawae e Todd
McClure. Ha anche modellato il fisico, si presenta infatti leggermente più
leggero e più definito dello scorso anno. «Mi sento più snello e più in
condizione».
Pittsburgh ha attualmente due starters inamovibili come Marcus
Gilbert ed Alejandro Villanueva. Il taglio del veterano Ryan Harris apre però
gli scenari per i possibili backup.
Il più quotato è Chris Hubbard, ufficialmente riportato
come centro/guardia. Matt Feiler è
Pittsburgh da quasi due ma è stato nel roster dei 53 solo dieci giorni,
senza per altro vedere il campo. Brian Mihalik ha invece fatto parte dei 53 gli
ultimi tre mesi della scorsa stagione, anche lui però da spettatore.
Hawkins ha così la possibilità di scalare in fretta la
graduatoria del coaching staff e, se il rinnovo di contratto di Villanueva
saltasse, potrebbe avere chissà una chance nel 2018.