domenica 21 febbraio 2016

Thank You "HEEEATH"

«Oggi ho informato della mia intenzione di ritirarmi. So quanto sono stato fortunato a passare tutta la mia carriera con i Pittsburgh Steelers. Vorrei ringraziare la famiglia Rooney, Kevin Colbert, Bill Cowher, Mike Tomlin, James Daniel e tutta la restante organizzazione degli Steelers per avermi permesso di realizzare i sogni che avevo da bambino. Avrò sempre a cuore il valore dei legami speciali che ho formato con i miei compagni. E’ stato veramente un onore scendere in campo con loro, ringrazio poi tutta la mia famiglia e tutti i miei allenatori in tutto questo viaggio. Aggiungo un ringraziamento alla Steelers Nation i migliori tifosi del mondo».
Con queste parole ha annunciato il suo addio al football colui che negli ultimi undici anni è stato il tight end titolare di Pittsburgh, Heath Miller.
Giocatore amatissimo nello spogliatoio e sugli spalti, basti pensare al coro “Heeeath” che dalla stagione 2008 si innalzava ad ogni sua ricezione.
Lascia dopo aver riscritto il libro dei record della franchigia che anche grazie a lui è diventata la più vincente della storia. E’ per numeri il miglior giocatore nel ruolo che la franchigia abbia mai avuto. MA aldilà delle statistiche la sua importanza è quantificabile dalla marea di messaggi e reazioni alla sua decisione di dire basta.
Ne scegliamo due per tutte, «è stato uno dei migliori tight end del gioco ma un miglior compagno di squadra e uomo» ha dichiarato l’attuale allenatore di Arizona Bruce Arians che ha guidato l’attacco che vedeva impiegato Miller dal 2005 al 2011. 
«E’ stato un onore e un piacere allenare Heath, vederlo crescere, migliorare, lottare. Sono stati tanti i vantaggi ricevuti nell’essere qui con lui, ha costruito rapporti unici, tanti sentimenti e ricordi che rendono difficile il suo ritiro. Non posso che dire quanto apprezzamento e ammirazione ho per aver allenato Heath in nove dei suoi undici anni spesi qui» gli fa eco il suo ormai ex coach Mike Tomlin.
Miller lascia prima di compiere trentatrè anni. E’ uno dei dodici nel ruolo ad aver raggiunto le 6000 yards, sesto per numero totale di ricezioni.
Ma non sono mai stati i numeri l’obbiettivo del nostro ex numero 83 ma l’impegno e la squadra. Non è un segreto che più volte il suo qb Ben Roethlisberger l’abbia indicato come il miglior compagno mai avuto.

Non resta che aggregarci nell’ultimo coro che la Steelers Nation sta intonando per chi ha rappresentato degnamente i nostri colori per tutta la carriera: #ThankYouHEEEATH


mercoledì 17 febbraio 2016

Kevin Colbert «draft con tanto talento nelle secondarie»

Ieri si è fatto sentire Kevin Colbert, colui che in quanto general manager ha nelle mani le strategie del futuro di Pittsburgh.
Prima della scoutine combine di Indianapolis ha parlato di molti argomenti ma il più importante per migliorare la squadra è quanto pensa riguardo il reparto defensive backs.
Il gm di Pittsburgh non depenna nessuno dei free agents dai piani futuri di Pittsburgh, almeno a parole c’è dunque la volontà di trattenere William Gay, Antwon Blake e Will Allen.
Colbert non chiude nemmeno ad un ritorno di Brandon Boykin, il cb approdato in estate via trade da Phila è infatti free agent come i compagni già citati.
«Ci ha aiutato nell'arco dell’anno per noi è ovviamente un opzione» ha dichiarato il membro del front office sull'ex Eagles che di certo avrà più mercato rispetto a quello di Blake.

Ad Allen poi sarà data una possibilità nel training camp ma la speranza è quella di avere finalmente un draft incisivo sul reparto che quest’anno ha fatto più penare lo staff. A riguardo da annotare le parole di Colbert «nel prossimo draft il talento delle secondarie sarà molto» e se come spera lo stesso gm ci fossero finalmente note positive riguardanti la seconda scelta dell’anno scorso Sequez Golson.

mercoledì 3 febbraio 2016

Gli obbiettivi di Rooney II: migliorare la secondaria e blindare l'attacco

Se gli fosse posta la domanda Art Rooney II vedrebbe il bicchiere mezzo pieno.
Nella sua conferenza di fine anno infatti il presidente degli Steelers ha espresso ottimismo ed a ragione.
I motivi? una situazione di salary cap meno preoccupante per cominciare, e poi la sensazione che se una stagione segnata da infortuni a giocatori importanti nel roster è finita così con un pò più di fortuna gli scenari si prospettano proficui.
«Non penso di aver visto altre stagioni equiparabili a livello di infortuni- ha raccontato ai cronisti- i nostri giocatori non hanno mai cercato scuse combattendo fino all'ultimo minuto. Tutto questo mi rende molto orgoglioso».
Ovviamente c'è margine di miglioramento e il reparto che deve fare meglio è anche per il presidente la secondaria «di certo siamo migliorati durante l'anno- ha spiegato Rooney- ma credo siamo tutti d'accordo che si deve far meglio sui passaggi. Abbiamo investito delle scelte lo scorso draft e tutti speriamo possano fare quel miglioramento che gli permetta di essere un fattore in campo la prossima stagione. Di certo dobbiamo però dare un occhio ai free agents e sul materiale che propone il draft, dobbiamo continuare a lavorarci».
La secondarie è da anni il reparto più controverso della squadra, lo dimostrano il rinnovo di Cortez Allen che non ha minimamente ripagato la fiducia della società, il trade up messo in piedi per arrivare a Shamarko Thomas che si è rivelato un giocatore da special team, la quinta scelta di quest'anno Doran Grant che è stata addirittura tagliata in pre season e affidata alla practice squad perché non al livello richiesto. Senza tralasciare l'utilizzo a scoppio ritardato di Brandon Boykin dopo averlo fatto arrivare via trade in estate.
Per quanto riguarda l'attacco il timone è saldo nelle mani di Ben Roethlisberger che nonostante nel prossimo mese compirà trentaquattro anni non è visto come in fase calante. «Non credo siamo ancora giunti al momento di dover pensare al dopo Ben. Ovviamente dobbiamo lavorare sui backups e fare delle valutazioni ma il nostro qb sarà Ben per molti anni ancora».
Per un lungo periodo nei piani di Rooney a far compagnia al qb ci sarà Le'Veon Bell che non preoccupa il suo presidente ne a livello fisico dopo l'infortunio al ginocchio di quest'anno ne per il fatto di andare in scadenza al termine della prossima stagione. «Siamo ancora convinti diventerà un grande giocatore e speriamo il suo futuro sia qui».
Non preoccupa per ora nemmeno la situazione contrattuale di Antonio Brown, la dirigenza sa' quali mosse devono arrivare in off season deve lavorare con cautela sulla questione economica della squadra.