Non sono più i Pittsburgh Steelers che conoscevamo. La sconfitta casalinga con Tampa Bay ne è la dimostrazione, e non si può dire l'ennesima solo perché una prestazione così desolante supera tutte le sconfitte che chi vi scrive ricorda.
Non è la peggior sconfitta nel punteggio, nella prestazione o negli errori, lo è semplicemente nel complesso, tanto che non si sa da dove cominciare per elencare quello che è mancato domenica.
Forse però posso cominciar da qui, mai mi era capitato di vedere una squadra così impreparata a livello mentale. Gli Steelers non sono mai stati nell'era di Mike Tomlin uno schiacciasassi, spesso hanno faticato nelle partite abbordabili e qualche volta c'è scappata la sconfitta imbarazzante.
Ma non è mai accaduto di perdere in casa contro una squadra decisamente inferiore dopo aver aver rimesso in piedi una gara partita ad handicap, vedi -10 iniziale, per giunta senza che gli avversari facessero troppo per conquistare la vittoria.
Dopo due stagioni da 8-8 e relativi play off visti da casa la squadra è stata ringiovanita, il rispetto che ci viene portato è merito più di quanto è stato fatto e di quello che potrebbe essere piuttosto di quello che si vede realmente in campo. Tutto questo è fisiologico in una fase di transizione, ma figure come quella di domenica sono da squadra che sta rifondando e non ha alcun punto fermo. Tutti si aspettavano una stagione altalenante da considerare partita per partita ma quanto visto abbassa ulteriormente l'asticella, qui si tratta di valutare drive per drive manco fossimo i Clevaland Browns di turno.
Ora siamo portati ad aspettarci una gara diversa a Jacksonville, ma a questo ci hanno abituato i vecchi Steelers, cosa ci aspetta con i Jags con questi?
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